Massimo Bossetti, l'unico imputato per l'omicidio di Yara Gambiasio, avrà la possibilità di rendere l'estremo saluto al padre legittimo, il signor Giovanni Bossetti, deceduto lo scorso 25 dicembre, partecipando al funerale che sarà celebrato martedì 29 dicembre a Terno d'Isola. L'autorizzazione dei giudici della corte d'assise bergamasca, secondo quanto riportato dall'Ansa, è arrivata stamane. Il funerale sarà celebrato "in forma strettamente privata", ha fatto sapere in una nota l'avvocato Benedetto Maria Bonomo, che assiste la famiglia Bossetti.

Massimo Bossetti il 29 dicembre sarà al funerale del padre a Terno d'Isola

Massimo Bossetti è detenuto dal 16 giugno 2014, su ordinanza di custodia cautelare in carcere, in quanto unico indagato per il delitto della tredicenne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata cadavere in un appezzamento di terreno a Chignolo d'Isola tre mesi dopo la scomparsa. Il processo nei suoi confronti è già iniziato e la prossima udienza è in programma l'8 gennaio 2016. L'uomo ha in questo mese beneficiato di diversi permessi per andare a visitare il padre ammalato in ospedale. Anche ieri Bossetti è stato autorizzato a visitare la camera ardente allestita al Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove si è recato scortato dagli agenti di polizia penitenziaria.

L'imputato ha avuto così la possibilità di vedere, in questi giorni di dolore, anche la mamma, Ester Zaruffi, e la sorella gemella Laura Letizia Bossetti. Domani mattina Massimo Bossetti parteciperà al funerale del padre.

Omicidio Yara Gambirasio, udienza l'8 gennaio: scontro sul Dna sui leggins

Ma, secondo quanto emerso dell'indagine coordinata dal sostituto procuratore Letizia Ruggeri, il padre naturale dell'indagato è in realtà un altro uomo già morto nel '99, Giuseppe Guerinoni, il quale, secondo gli esami genetici svolti, durante una presunta relazione coniugale con la signore Ester Zaruffi, avrebbe dato vita a "Ignoto 1", cioè il profilo di Dna ritrovato sugli slip e i leggins di Yara Gabirasio e considerato dagli investigatori riconducibile al profilo genetico del suo omicida.

Proprio sul Dna si svolge lo scontro tra accusa e difesa nel dibattimento che si sta svolgendo a Bergamo. I legali del muratore di Mapello, gli avvocati Paolo Camporini e Claudio Salvagni, denunciano l'assenza di Dna mitocondriale nel campione genetico riconducibile a quello di Bossetti. Secondo il pubblico ministero Letizia Ruggieri l'anomalia è dovuta a una possibile contaminazione genetica, dunque vengono ritenuti validi gli esami da cui sono emersi solo tracce di Dna nucleare corrispondente a quello dell'imputato e non Dna mitocondriale.