Grazie alla collaborazione dei suoi famigliari, è stato possibile individuare il terzo uomo del commando – emanazione dello Stato Islamico che ha rivendicato l’azione – che attaccò il Bataclan. L’individuazione è avvenuta attraverso il confronto del suo DNA che si è rivelato compatibile con quello di alcuni suoi stretti parenti.La storia di Foued Mohamed Aggad inizia dal quartiere di Meinau, Strasburgo. Quindi, è un ragazzo francese. Nel 2013, insieme al fratello e a un gruppo di suoi coetanei partì per la Siria. Due di questi ultimi, durante la loro permanenza in quella parte di mondo funestata dal terrorismo, restarono uccisi in Medio Oriente.

Gli altri, un anno dopo la partenza dal loro luogo d’origine, fecero ritorno – in primavera – in terra francese.

L’unico a non ritornare

Foued Mohamed Aggad, 23 anni, fu l’unico a non voltarsi indietro. Lasciò che i suoi amici tornassero nella terra che aveva dato loro i natali, mentre lui – probabilmente – si preparava a un progetto di vita personale più radicale. Infatti, quando tornerà, il suo destino lo porterà a fare il kamikaze in un concerto rock. Era la sera del 13 novembre del 2015 quando, mirando per prima sui fan disabili e in sedia a rotelle degli Eagles of Death Metal, Foued e i suoi compagni premettero il grilletto dei loro kalashnikov – come ha testimoniato al Daily Telegraph Helen Wilson, americana, una delle sopravvissute alla strage – pensando di essere dalla parte della giustizia.

La mente degli attentati, gli altri due kamikaze

Si chiama, invece, Salah Abdeslam l’uomo più ricercato d’Europa e, così pare, ricercato anche dalla stessa Isis. Di lui e ultimamente, si sa solo che ha contattato un suo conoscente, imprigionato nella prigione di Namur e originario di Molenbeek, tramite un cellulare. Inoltre, di Salah Abdeslam, va da se, si sa che è ritenuto dalle autorità inquirenti la mente degli attentati di Parigi, nonché, anche l’unico sopravvissuto all’ecatombe del Bataclan.

Gli altri due attentatori periti insieme a Foued sono Ismael Omar Mostefai e Samy Amimour. Il primo aveva 29 anni e fra il 2004 e il 2010, nonostante avesse avuto otto condanne, era sempre riuscito a evitare lo stato di carcerazione. Ismael era stato sospettato di estremismo, ma le autorità non pensavano che potesse addirittura far parte di un gruppo jihadista.Il secondo aveva 28 anni.

Di Samy si sa che nel 2012 fu indagato per terrorismo e, quindi, tenuto sotto controllo dal giudice. Nel 2013 scomparve e si recò in Siria: nei suoi riguardi scattò un mandato d’arresto internazionale.