Nonostante il fatto che il nostro Paese abbia superato brillantemente alcune prove dovute allo svolgimento di eventi ad alto rischio, l'allerta Terrorismo in Italia resta molto alta. Si pensi ai sei mesi di Expo a Milano. Alla ''prima'' svoltasi alla Scala di Milano lo scorso 7 dicembre. Alla partenza del Giubileo di Roma il giorno seguente. Tuttavia, restano da affrontare tanti altri eventi, religiosi e non. L'Italia, del resto, è stata ripetutamente minacciata dagli jihadisti. Come l'ultima minaccia emersa qualche giorno fa, che ritrae un carro armato in pieno deserto dirigersi verso il Colosseo.

Ma nel mirino dei terroristi islamici non ci sono solo eventi dal particolare significato religioso o sociale. O città aventi un particolare significato religioso o culturale. Bensì, anche persone. Italiani che per qualche ragione sono meritevoli della pericolosa attenzione di chi ha fatto della religione un'arma. Radio Islam, emittente radiofonica nata nel 1987 a Stoccolma, ha diffuso un'autentica lista dei personaggi famosi italiani nel mirino dei terroristi. Da giornalisti ad attori passando per imprenditori. Vediamo chi.

Nella lista ebrei o simpatizzanti di Israele

Nella lista figurano giornalisti di spicco quali Paolo Mieli, Enrico Mentana, Gad Lerner e Clemente Mimum. Rei, per i terroristi, di guidare il "complotto giudaico che manovra i media".

Assieme a loro Ugo Stille e Fiamma Nirenstein. Ma anche imprenditori quali Carlo De Benedetti, John Elkann e Franco Bernabè. Non mancano, come anticipato, anche attori: Alessandro Haber, Claudio Amendola e Luca Barbareschi. Tra gli intellettuali anche lo scrittore napoletano Roberto Saviano, che non ha mai nascosto la propria simpatia per Israele.

Rientrerebbe così tra i "devoti sayanim", ossia quanti servono Israele pur vivendo in uno stato diverso". A loro dire, semplicemente per le proprie idee, tutti questi personaggi collaborano con l'intelligence israeliana e sarebbero "da considerare persone potenzialmente pericolose". Puro delirio che però non va mai sottovalutato.