La donna era entrata in reparto dal pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Torino la notte del 23 dicembre scorso. Tre giorni dopo, Angela Nesta, di trentanoveanni, è spirata mentre stava per dare alla luce una bimba, nata anch'essa morta. Il referto della cartella clinica, freddo e burocratico, parla di arresto cardiaco nel periodo espulsivo, lo stesso momento in cui sarebbe cominciato anche il dramma della donna che era arrivata a pesare 115 chili, di cui 44 presi durante la gravidanza. Secondo quanto affermato daimedici,in sala parto Angela era nervosa ed inquieta e ginecologi, ostetriche ed anestesiste, sette persone in totale, si sono adoperati per tranquillizzarla, ma tutto è sembrato inutile perché, proprio nel momento cruciale, Angela è morta e con lei la sua bambina, Elisa.
I parenti all'oscuro di tutto, si apre un'inchiesta per omicidio colposo
I parenti della donna restano all'oscuro di tutto per ore, fino a quando il telefono del suo compagno non squilla, portando con sé la notizia della tragedia. Al padre di Angela, Pietro Nesta, viene vietato divedere la figlia, e questi si scaglia con violenza contro i medici, costringendo i carabinieri lì presenti ad intervenire per placare la situazione. È un dramma nel dramma che rischia didegenerare pericolosamente nei corridoi del Sant'Anna, con i medici assediati dai parenti di Angela in cerca di risposte e di spiegazioni per quanto accaduto. Solo l'intervento degli uomini dell'Arma riesce ad impedireconseguenze estreme.
Gli agenti poi, su mandato del procuratore Raffaele Guariniello che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti, e che ha ordinato l'autopsia, sequestrano le cartelle cliniche nella speranza di trovare, al loro interno, un pezzo di verità. Dall'ospedale, intanto, arriva una ferma presa di posizione della direzione sanitaria: "dalle prime relazioni il gruppo che assisteva Angela ha fatto il possibile ed anche l'impossibile. Nulla aveva fatto presagire un esito così tragico", questo è quanto affermato da Chiara Benedetto, responsabile del più grande ospedale di ginecologia del Piemonte.