Resta da sbrogliare, al 25 gennaio 2015, la matassa investigativa per dare un nome e un volto al responsabile dell'uccisione di Trifone Ragone e Teresa Costanza, giovane coppia di Pordenone originaria del sud freddata nel parcheggio di una palestra. Sappiamo che qualcuno infastidiva la bella Teresa con frequenti messaggi, tramite il noto social network Facebook, nascondendosi nel comodo anonimato di un account falso.

L'account falso

C'è oggi il sospetto che, dietro a questo falso profilo, potesse nascondersi un ex coinquilino di Trifone e precisamente Giosuè Ruotolo.

Secondo quanto affermano i colleghi de "Il Gazzettino", il bel soldato-culturista Trifone Ragone aveva individuato lo stalker, il quale affermava in chat di essere un'amante di Trifone svelando di lui dei particolari che potevano essere conosciuti solo da suoi colleghi militari o coinquilini. Alla luce di questi particolari la pista sulla quale gli investigatori stanno lavorando è dunque quella passionale. Qualcuno, innamorato di Trifone, era forse geloso di Teresa e non riusciva ad accettare che il prestante soldato avesse scelto di andare a vivere con lei. Di certo chi ha sparato ai due ha commesso un grave errore: quello di gettare l'arma del delitto in un laghetto vicino alla palestra, dove è stata successivamente individuata dagli uomini dei Ris.

Indagini

Al 25 gennaio 2015 gli inquirenti ipotizzano che la soluzione di quello che è un vero e proprio "giallo" si nasconda nei computer e nei telefonini del militare Giosuè Ruotolo - già coinquilino di Trifone Ragone - e della sua fidanzata Maria Rosaria Patrone, al momento iscritti nel registro degli indagati. Servono però le prove per risolvere questo drammatico caso di Cronaca Nera che ha ferito profondamente la comunità di Pordenone.

Teresa e Trifone erano due giovani ben integrati nella comunità anche perché perfettamente inseriti nel mondo del lavoro. Trifone era un militare. Teresa Costanza lavorava presso una filiale della Zurich Assicurazioni. Amavano divertirsi la sera nei locali notturni e questo particolare aveva inizialmente portato a formulare l'ipotesi che l'assassino potesse fare in qualche modo parte della complessa realtà della vita notturna di Pordenone e provincia. In seguito le indagini hanno preso altre direzioni. Nelle prossime settimane sono attesi sviluppi definitivi.