Vietare ai cittadini di protestare perché non voglio gli immigrati è una violazione di uno dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione. Così Franco Maccari, segretario generale del Sindacato indipendente di Polizia (Coisp), interviene sulla decisione della Questura di Venezia che, per ragioni di sicurezza, ha di fatto vietato ai cittadini di manifestare contro l’arrivo costante di immigrati nel nord-est di Italia. Secondo Maccari le Prefetture e le Questure non si stanno facendo più garanti dei cittadini e delle leggi, ma stanno seguendo solo le direttive della politica arrivando perfino a mettere il bavaglio a quei cittadini che vogliono manifestare dissenso nei confronti della politica sull’immigrazione e facendo, addirittura, un favore a quei soggetti privati che dell’emergenza profughi ne fanno un vero e proprio business economico.

Il segretario generale del Coisp afferma che vi sono una serie di albergatori i quali, avendo rifiutato in maniera costante le proposte delle cooperative interessante a prendere in affitto le intere strutture per adibirle a centri di accoglienza, si sono visti minacciare di un intervento coattivo da parte delle Prefetture.

Una politica rivolta a fare ingrassare cooperative e faccendieri

Oltre a criticare fortemente la politica sull’immigrazione adottata da governo, politica ritenuta inefficiente e rivolta solo a fare “ingrassare cooperative, presunte Onlus e faccendieri della Politica", Franco Maccari ritiene che non possa essere tollerato questo silenzio riguardo le operazioni messe in atto da Prefetture e Questure nel Nord-est (Venezia e Padova in primis) che mettono a tacere i cittadini con un utilizzo spropositato dell’autorità.

“ i cittadini – dice Maccari – hanno tutto il diritto di manifestare liberamente e in maniera pacifica le proprie opinioni e impedirglielo è una violazione di diritto.

“C’è una tendenza autoritaria e liberticida – conclude il segretario generale del sindacato indipendente di polizia- dei rappresentanti territoriali del Governo e del ministero dell’interno che nessuna sensibilità democratica può e dovrebbe accettare”.