L'attesissima prima udienza del 2016, nell'ambito del processocontro Massimo Bossetti, si preannuncia ricca di colpi di scena. Venerdì 8 gennaio, al tribunale di Bergamo, viene affrontato nuovamente il caso della tredicenne Yara Gambirasio, assassinata brutalmente ed abbandonata nelle campagne di Chignolo D'Isola. Il clima di un'udienza così importante non può che essere teso e rispettoso di un religioso silenzio. Il primo ad intervenire è il criminologo investigativo Ezio Denti, facente parte del collegio difensivo dell'imputato. Denti si presenta dicendo di aver conseguito una laurea in ingegneria e due specializzazioni: balistica forense e ricostruzione e analisi della scena del crimine.
L'obiettivo principale di tale pool difensivo è quello di smontare la ricostruzione filmata relativa al passaggio reiterato di un furgone simile a quello di Bossetti dinanzi al centro sportivo frequentato dalla ragazzina a Brembate, la sera del 26 novembre 2010, quando Yara sparì. I difensori intendono portare avanti la tesi di un'errata acquisizione delle immagini dovuta anche ad una mancata sincronizzazione tra le telecamere con presenza, inoltre, di immagini di scarsa qualità, in bianco e nero. Secondo il criminologo Denti, non vi sarebbe, in pratica, corrispondenza temporale tra le immagini e non sarebbero state rispettate le procedure di acquisizione previste sul sito dei Carabinieri.
Parla un amico di Bossetti
Seguirà la testimonianza di un amico di vecchia data diBossetti che è stato visto conversare con quest'ultimo presso una discoteca limitrofa, proprio nella zona del ritrovamento del corpo della piccola Yara. L'uomo però avrebbe smentito tale amicizia dicendo di conoscere solo superficialmente l'imputato e di non ricordare granché, essendo di recente uscito da un coma farmacologico Infine, condirà il processopiù atteso del2016, la testimonianza di un consulente dell'accusa che ha condotto l'analisi delle piccole sfere di metallo ritrovate sugli indumenti e sotto le suole delle scarpe della vittima. Si preannunciano ulteriori colpi di scena in uno dei processi più complicati della storia.