Negli ultimi mesi l'uccisione extragiudiziale di dimostranti palestinesi ha raggiunto vertici paurosi. Il primo ministro israeliano Netanyahu definisce gli oppositori all'illegale occupazione della Cisgiordania dei terroristi e ha chiesto ad esercito e polizia una risposta dura contro i cosiddetti nemici di Israele. Il ministro degli esteri svedese Wallstrom ha recentemente suggerito una indagine internazionale per i presunti crimini commessi contro la popolazione palestinese da parte delle forze di sicurezza israeliane. Inutile dire che il governo israeliano ha preso rapidamente posizione contro la Wallstrom, tacciata di antisemitismo e minacciata.

Non è una novità che i critici di Israele vengano improvvisamente screditati e attaccati.

Le lobby israeliane sono ovunque

Il fenomeno delle lobby israeliane ha raggiunto un livello globale. Ovunque si vada, Europa occidentale, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, c'è una lobby ben organizzata e finanziata, pronta in ogni momento a difendere gli interessi di Israele. Il loro obiettivo è quello di diffondere la propaganda e influenzare il pubblico dei rispettivi paesi, confondere la narrazione e soffocare il dibattito quando i potenziali crimini di Israele sono in discussione. Come se tutto questo non bastasse, il ministero degli esteri israeliano ha un corpo di volontari che monitorano i siti web in tutto il mondo, e quando è il caso vengono adottate misure correttive contro le news o i commenti ritenuti anti Israele.

Recentemente il social network Facebook ha iniziato a eliminare dal suo sito presunti commenti negativi nei confronti degli israeliani e della loro politica.

I paesi europei appoggiano Israele

Israele ha sempre affermato che ci sarebbero state ritorsioni di vario tipo contro gli stati europei favorevoli al boicottaggio dei suoi prodotti, soprattutto quelli provenienti dalla Cisgiordania.

Evidentemente le minacce hanno avuto effetto in Francia, dove la legislazione vigente non permette critiche ad Israele e afferma che il boicottaggio dei suoi prodotti è illegale. Il giornale satirico Charlie Hebdo prende spesso di mira i musulmani con le sue vignette, ma raramente si permette di insultare gli ebrei. Anche il governo inglese per mano del primo ministro Cameron cerca di aiutare gli israeliani, prendendo posizione contro ogni forma di boicottaggio e considerando di vietare nei social media ogni commento che possa sembrare antisemita. In conclusione criticare Israele può essere molto pericoloso, e non importa se ci siano state delle violazioni dei diritti umani e dei crimini, le voci contrarie non sono ammesse.