Un ragazzo di 22 anni é stato bloccato nel centro di accoglienza di Campomarino, in provincia di Campobasso. Il giovane esaltava le gesta compiute dai jihadisti durante la strage di Charlie Hebdo e programmava un attentato nella Capitale, più precisamente nella stazione Termini: sosteneva che il "farsi esplodere" fosse il modo più semplice per organizzare un attentato. La Digos ha precisato che il ragazzo era ancora in fase di "mobilitazione" per quanto riguarda la realizzazione dell'attentato, sarebbe comunque potuto diventare pericoloso.
Somalo di 22 anni programmava un attentato nella capitale
Un somalo di 22 anni richiedente asilo in Italia è stato bloccato dalla polizia di stato per "istigazione alla commissione di delitti con finalità di terrorismo". Il ragazzo viveva in una comunità ed era ormai seguito dalla polizia di stato da due mesi, spesso durante i momenti di preghiera, insieme agli altri fedeli urlava messaggi di propaganda alla Jihad e istigava alla violenza contro gli "infedeli", recitava inoltre vere e proprie preghiere destinate ai soldati dello stato Islamico. Il giovane somalo sembra avesse collegamenti con varie organizzazioni internazionali tra cui il Daesh per programmare e pianificare un atto di stampo terroristico.
Gli agenti della Digos, avendo installato nella sua stanza una telecamera, hanno potuto osservare il giovane mentre tramite il telefonino guardava video di attacchi terroristici. Il Somalo durante la sua permanenza nella struttura di Campobasso era riuscito a trovare alcuni "seguaci", a cui mostrava la violenza degli attentati chiedendoli di seguirli nel suo prossimo viaggio, il suo intento era quello di evadere dalla struttura, recandosi in Siriaper sottoporsi ad un addestramento, successivamente il ragazzo sarebbe dovuto tornare in Italia per mettere in atto il suo attentato. Il ventiduenne è stato considerato dal pm capo di Campobasso un soggetto pericoloso, istruito e molto intelligente, avrebbe potuto rappresentare una vera e propria minaccia per Roma.