Si torna a parlare al 18 marzo 2016 della vicenda che ha visto la misteriosa scomparsa di Roberta Ragusa e cioè del cosiddetto "Giallo di Gello" (provincia di Pisa) in quanto la Suprema Corte di Cassazione ha annullato il proscioglimento del marito Antonio Logli. La sparizione della donna risale all'ormai lontano 13/1/2012. Una serata rimasta tristemente famosa, in quanto si verificò il naufragio della nave Costa Concordia all'isola del Giglio. Il gup Giuseppe Laghezza sarà quindi nuovamente investito della questione.
Il mistero del cadavere
A proporre ricorso in Cassazione fu il PM Antonio Giaconi.
Resta il fatto che il corpo di Roberta Ragusa non è mai stato individuato. Il legale della Ragusa si chiama Nicodemo Gentile ed ha valutato positivamente tale novità, nella speranza che possa farsi finalmente luce su questa triste vicenda che ha colpito profondamente l'opinione pubblica. Inizialmente aveva trovato credito la possibilità che la Ragusa si fosse allontanata volontariamente, ma in seguito gli inquirenti si sono convinti che è stata uccisa. Il movente potrebbe essere di natura passionale, nel caso che la donna avesse scoperto la relazione extraconiugale del marito con la babysitter di famiglia.
Chi era Roberta Ragusa
Secondo la tesi proposta dalla Procura Antonio Logli, di professione elettricista, avrebbe abilmente distrutto il cadavere di sua moglie.
L'uomo si è sempre dichiarato non responsabile della scomparsa di Roberta Ragusa. La donna lavorava nell'Autoscuola di famiglia. Era solita frequentare una palestra. Era considerata da tutti una bella donna e curava con attenzione il suo look. Ad Antonio Logli è tuttavia attribuita una lovestory con la babysitter di famiglia.
Nello specifico Antonio Logli si è dovuto difendere dalle accuse del supertestimone Loris Gozi, uomo che ha però alcuni precedenti penali. Gozi sostiene di avere assistito a un litigio tra Logli e sua moglie, al termine del quale l'uomo l'avrebbe spinta con forza all'interno della loro auto. In questa occasione Roberta Ragusa avrebbe battuto il capo, forse contro uno sportello.