Le indagini sul drammatico caso della morte di Fortuna Loffredo, sei anni, deceduta dopo essere precipitata giù da un terrazzo il 24 giugno del 2014, hanno portato all'arresto di un uomo. Si tratta di Raimundo Caputo, compagno della mamma della migliore amica di Fortuna e vicino di casa. Non è stato facile individuare il mostro che ha ucciso la piccola a causa della terribile omertà degli adulti, grazie al coraggio di una bambina di 11 anni si è giunti a scoprire la verità.

Fortuna, uccisa dal vicino che la violentava da tempo

Raimundo Caputo è accusato della morte della piccola Fortuna avvenuta nel difficile quartiere di Caivano, Napoli, quasi due anni fa.

Il corpo senza vita della piccola era stato trovato davanti allo stabile, nello stesso posto dove un anno prima era morto un bimbo, Antonio Gigli, figlio della compagna dell'uomo arrestato. Le indagini sono state lunghe e difficili, soprattutto per la vergognosa omertà di coloro che sapevano ogni cosa ma tacevano. Grazie alle ricostruzioni fatte tramite le intercettazioni e alla testimonianza chiave di una bambina di 11 anni, si è arrivati a scoprire il colpevole. Caputo aveva violentato più volte la piccola Fortuna e di fronte alla sua ribellione per l'ennesimo abuso, l'ha gettata dal terrazzo. La piccola testimone racconta di averli visti e alle domande della psicologa e del Pm risponde: “Lui le stava addosso, la stava violentando.

Lei non voleva. Gli dava calci e poi lui l'ha gettata di sotto”. Aggiunge anche che quando la violentava le diceva di avere “ucciso a Chicca”. Dal racconto ulteriore della piccola si capisce che anche sua madre sapeva ma che l'aveva obbligata a tacere. La bimba racconta anche che l'orco la violentava tutti i giorni e sicuramente ci sono altri bambini vittime degli abusi di Caputo.

La bambina è stata allontanata dalla famiglia e vive in un istituto dove piano piano sta ritrovando un po' di serenità, nel diario che scrive tutti i giorni significativa è la frase: “Finalmente ho detto la verità, ora sto meglio. Deve pagare per tutto il male che ha fatto.”