Nella giornata di ieri, 7 Aprile 2016, un altro importante passo avanti in termini di diritti civili è stato fatto nell'America del Sud, dato cheanche la Corte Costituzionale dellaColombia (dopo Argentina, Brasile, Guiana Francese e Uruguay) ha espresso voto favorevole almatrimonio egualitario.Dei nove voti, sette sono stati a favore e i restanti duecontrari,per cui da ieri la nazione è entrata a pieno titolo nella lista degli Stati mondiali ad aver garantito uguali diritti alle coppie omosessuali; la Colombia è, ora, al 23esimo posto a livello globale.
L'iter colombiano è stato comunque sui generis, avendo inizialmente (nel 2011) legalizzato le adozioni per le famiglie omogenitoriali - mentre quella che in Italia è stata chiamata 'step-child adoption', cioè l'adozione del figliastro, rientrava già nelle norme colombiane - ma non la loro unione; solo in seguito, infatti, si è convenuto che anche le coppie gay avessero lo stesso diritto di unirsi in matrimonio delle coppie eterosessuali ed è quello che accadrà d'ora in poi.
Gli attivisti LGBT e sostenitori della legge avevano potuto contare anche sul forte appoggio da parte del presidenteJuan Manuel Santos, il quale aveva più volte dichiarato di come fosse discriminatorio negare alle coppie omosessuali di unirsi in matrimonio.
Dello stesso parere si sono mostrati i giudici, i quali si sono espressi anche in merito alle discriminatorie argomentazioni derivanti dallo Stato secondo cui le coppie eterosessuali avrebbero dovuto difendere la "vera famiglia" dalle coppie formate dalle persone dello stesso sesso.
Esemplare è il commento di uno dei giudici,Alberto Rojas Rios
"Uguaglianza significa dare parità di trattamento a ciò che è uguale [...] Ogni essere umano, in virtù della sua esistenza, ha il diritto fondamentale di sposarsi, senza alcun tipo di discriminazione [...] la proposta di decisione è un'occasione mancata per rimediare ad una situazione di discriminazione secolare nei confronti delle minoranze sessuali in Colombia".