Sono "forti" le dichiarazioni dell'ex ministro Maurizio Gasparri che definisce "profetiche" le parole di Leonardo Sciascia, quando alla fine degli anni '80, il noto scrittore coniò praticamente il termine di "professionisti dell'antimafia". Il vice presidente del Senato, partendo dalla recente inchiesta che ha coinvolto il direttore di "Telejato", Pino Maniaci, allarga il tiro. "Ci sono stati commercianti anti-pizzo protagonisti di brogli, imprenditori antiracket finiti sotto inchiesta, magistrati che sequestravano beni, coinvolti poi in vicende poco chiare.

Ora anche Maniaci, integerrimo nemico della mafia. Quanto accaduto non cancella l'impegno vero di tante persone ma solleva dubbi su troppe speculazioni in nome dell'antimafia".

Ingroia nel mirino

Gasparri approfitta della questione per togliersi anche qualche sassolino e trasformarlo in macigno. Le possiamo definire "scorie" della vicenda giudiziaria che lo ha visto alla sbarra e che si è conclusa recentemente, lo scorso aprile, con la sua piena assoluzione. Nel 2013 infatti era stato indagato per peculato e rinviato a giudizio l'anno successivo. Il suo obiettivo dichiarato ora diventa l'ex pm Antonio Ingroia. "Il promotore dell'innalzamento sugli altari dell'antimafia del calunniatore Ciancimino jr. ora da avvocato difende Maniacie si lamenta della violazione del segreto d'ufficio. Farebbe lo stesso effetto vedere Cicciolina in strada che si lamenta per la presenza di ragazze in abiti provocanti".

E rincara la dose: "Inchieste che si sono rivelate errate, attacchi agli esponenti dell'Arma che arrestarono boss mafiosi, ora questa veste di avvocato delle cause probabilmente perse. Antonio Ingroia è un caso umano".