Si è svolta questa mattina in Questura la conferenza stampa con la quale gli inquirenti hanno cercato di far luce sull’omicidio avvenuto nella notte fra sabato 28 e domenica 29 maggio in Via della Magliana a Roma. A morire è stata una giovane ragazza di appena 22 anni e dopo una lunga notte di interrogatorio (durato più o meno otto ore), è stato Vincenzo Paduano a confessare l’omicidio della giovane Sara Di Pietrantonio. Il 27enne era stato fidanzato un paio d’anni fa con la giovane bionda e di mestiere faceva la guardia giurata. Torchiato dalle forze dell’ordine, il ragazzo ha infine ceduto alle domande degli inquirenti e ha confessato di aver letteralmente dato fuoco alla sua ex fidanzata.

Un omicidio efferato, insomma, che non ha lasciato scampo alla piccola Sara, che pure aveva provato a fuggire dalle grinfie del suo assalitore e aveva provato a chiedere aiuto alle poche auto che sono passate per la Magliana nella tarda notte fra sabato e domenica. Nessuno, però, si è fermato a soccorrerla.

Come si sono svolti i fatti

Durante la conferenza stampa di questa mattina a Roma, gli inquirenti hanno detto che i due ex fidanzati avrebbero avuto un acceso litigio qualche ora prima dell’omicidio e che Sara sarebbe fuggita con l’auto di sua madre. Vincenzo, a questo punto, l’avrebbe speronata con la sua macchina costringendola a fermarsi. Dopo essere salito sulla vettura nella quale viaggiava Sara, avrebbe cosparso sulla ragazza e nella macchina del liquido infiammabile che aveva portato con sé (alcol probabilmente).

Insomma, prima ha bruciato l’auto e poi ha raggiunto di corsa la sua ex bruciandola viva. Paradossale che nessuno si sia accorto di nulla e non sia intervenuto.

Le telecamere di sicurezza hanno ripreso almeno due automobili passare mentre Sara Di Pietrantonio cercava di chiedere aiuto nel bel mezzo della strada, ma nessuno si è fermato. “Se qualcuno l’avesse fatta salire nella propria auto, a quest’ora sarebbe ancora viva” hanno affermato gli inquirenti con gli occhi lucidi.