Non appu fattu fatturasa falsasa. Ne appu evasu s’Iva o tottu s’attra cosasa”.Salvatore 'Doddore' Meloni, leader del movimento indipendentista Meris, per la prima volta in unaCorte d’Appello del Tribunalesi è difeso in linguasardaper oltre mezz’ora. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, infatti, hasancito il diritto degli imputati di usare il sardoma con un interprete. L’indipendentista, assistito da un traduttore in lingua italiana e difeso dall’avvocato Cristina Puddu, si è però visto confermare la condanna inflittagli già nel processo di primo grado dal Tribunale di Oristano.

Il collegio presieduto dal giudice Giovanni Lavena infatti ha convalidato la pena di tre anni: “L'indipendentista – scrive l’Ansa – era accusato con un parente di false fatturazioni e false attestazioni che riguardavano un' attività che avevano in gestione in provincia di Oristano”.

L’avvocato Puddu

“Già in primo grado – spiega all’Ansa l’avvocato Cristina Puddu, storico difensore dell’indipendentistadi Terralba – era stato chiesto di utilizzare la lingua sarda nell’aula del Tribunale di Oristano. Anche perché – sottolinea la donna – la Procura oristanese aveva già tradotto in lingua sarda l’avviso delle conclusioni d’indagini. Ma questo in primo grado non è stato permesso. Finalmente – conclude – dopo una sentenza della Cassazione abbiamo ottenuto un diritto per tutti i sardi e per tutta la Sardegna".

L’accusa che incalza

Il processo portato avanti dal sostituto procuratore generale Michele Incani è entrato subito nel vivo: il magistrato dell’accusa ha infatti sostenuto che il leader indipendentistautilizzasse “questi espedienti per evitare che il processo venisse effettuato”, come riporta l'Ansa. E, nonostante la stessa Procura Generale, avesse ritenuto non ammissibile il ricorso dell’indipendentista, il collegio della Corte d’Appello di Cagliari ha deciso di valutare nel merito tutte le accuse e, dopo la camera di consiglio, il presidente della Corte d’Appello di Cagliari ha confermato la condanna.