Nelle ultime ore, si è dato ampio risalto alla tragedia accaduta in un piccolo paesino della provincia di Cagliari (San Vito), dove una docente si è tolta la vita impiccandosi ad un albero del cortile dei suoi genitori, dopo aver ingerito una grossa quantità di farmaci.
Ultime news scuola, mercoledì 29 giugno 2016: suicidio docente in Sardegna, arriva la nota USR
Immediatamente si è scatenata la polemica in merito ai motivi che avrebbero portato la donna a compiere l'insano gesto. Ieri sera vi abbiamo riferito riguardo al durissimo comunicato diffuso dal Fronte Indipendentista Unidu all'interno del quale si parlava esplicitamente di responsabilità del governo e di 'prima vittima in Sardegna della Buona Scuola'.
A questo proposito il dirigente dell'USR della Sardegna, Luca Cancelliere, è intervenuto sulla vicenda attraverso la diffusione di una nota in cui si parla di strumentale polemica politica nei confronti della legge 107/2015. 'Spiace dover riscontrare - ha dichiarato il dirigente - come un così triste episodio sia stato strumentalizzato' invece di essere accompagnato da un misurato e riservato cordoglio.
USR Sardegna: 'Motivi personali, è stata fatta strumentale polemica politica contro la legge 107'
Come riportato anche dal sito 'Castedduonline.it', la nota dell'USR Sardegna ha precisato come la professoressa non fosse un'insegnante precaria bensì docente di ruolo presso la scuola secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo di Villasimius e come non rischiasse affatto di essere trasferita, in quanto presso il suddetto Istituto, non risultano soprannumerari.
Il tragico evento, prosegue la nota, non è quindi dipeso da motivazioni legate alla professione della donna ma da ricondursi a ragioni di 'natura squisitamente personale', di fronte alle quali occorre, invece, mantenere rispettoso riserbo oltre ad una silenziosa e composta partecipazione al dolore dei famigliari della professoressa.D'altra parte, secondo quanto riportato da 'La Nuova Sardegna' e da 'Cagliari Online', testimonianze dirette confermerebbero, invece, il timore della donna di perdere il proprio posto di lavoro.