Stefanaconi è un comune in provincia di Vibo Valentia. Nel 1992 il civico consesso fu sciolto per infiltrazioni mafiose; le indagini in corso avevano accertato la presenza della criminalità organizzata all’interno dell’ente con amministratori che avevano il monopolio degli appalti pubblici in concomitanza con gruppi legati alla criminalità organizzata.

Trenta maggio 2016, il comune torna alla ribalta per via di un incendio divampato intorno alle 23:50 all’interno di una Scuola primaria. Dopo i primi accertamenti sul luogo ad opera dei Vigili del fuoco, è stata accertata l’origine dolosa che ha distrutto la parte del locale dove si trovava il sistema di controllo dell’impianto fotovoltaico, collocato sul tetto della scuola.

Ad essere distrutti, oltre che mobili e suppellettili, anche il solaio dell'edificio con distacco di materiali in più punti. Sono di diverse decine di migliaia di euro i danni dell’incendio. Da una prima ricostruzione dei fatti risulta forzata una porta-finestra da cui sarebbero entrati ignoti che hanno usato una scala d’emergenza per introdursi nei locali per poi appiccare l’incendio. La scuola rimarrà chiusa per diversi giorni in quanto inagibile, come dimostrano le immagini trasmesse dal servizio pubblico regionale.

Incendio doloso nella scuola primaria di Stefanaconi

Una vera barbarie da lasciare interdetti e senza parole. Intanto il primo giugno si è recato sul posto anche il sottosegretario all’istruzione Davide Faraone in segno di solidarietà al sindaco e alla cittadinanza.

Faraone ha incontrato studenti, insegnanti e il dirigente scolastico della scuola primaria per condannare l’intimidazione ed avviare una serie di azioni per far entrare in funzione la scuola il prima possibile. Secondo Faraone le scuole vanno protette, dal momento che rappresentano un luogo istituzionale, frequentato da bambini e adolescenti che cercano, attraverso l’istruzione, di abbattere il muro dell’ignoranza e dell’omertà.

La scuola, secondo il sottosegretario, è un punto di riferimento e attacchi di questa natura vanno condannati e combattuti con gli strumenti della legalità. Non sono comunque mancate vene polemiche per la mancanza d’invito al Presidente della commissione anti 'Ndrangheta Arturo Bova, che comunque ha partecipato ugualmente alla manifestazione di solidarietà.

Non è la prima volta che vengono prese di mira le scuole in Calabria. Ad aprile del 2013 una sorte analoga toccò alla scuola elementare di Taurianova, dove un incendio distrusse banchi ed armadietti.

Difendere la scuola, lottare contro l'omertà

La scuola rappresenta il sapere, il rendersi conto di cosa sia l’illegalità e l’ingiustizia attraverso la consapevolezza che si ottiene apprendendo quanto sia importante l’uso della parola e l’applicazione delle leggi, la capacità di saper scegliere rifuggendo da guadagni illeciti. La scuola appartiene ai ragazzi, uomini del domani e tali segnali vanno combattuti con ogni mezzo. Diceva Malcolm X: “La scuola è il passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a chi oggi si prepara ad affrontarlo”. Affrontare il domani in Calabria significa mettere al bando una mentalità retriva dominata dalla criminalità.