Una famiglia svedese rischia di essere sfrattata per far spazio a profughi nella cittadina di Lidingo.La controversa vicenda, riportata dal quotidiano "Mitti" e da altre testate svedesi, può essere considerata come un episodio di "guerra tra poveri" e potrebbe suscitare nuove campagne e retoriche anti-immigrati.

Sinora in Italia la notizia è stata riportata solamente da alcuni siti web legati all'estrema destra anti-immigrazione,tra cui "Riscatto Nazionale", per ovvie questioni politiche nonché interessi ideologici.

'Non si può mettere una famiglia per strada per farne posto a un'altra'

La notizia dell'improvviso sfratto è stata accolta con tristezza e sdegno da parte della famiglia, costituita da un padre e da due ragazzi ancora adolescenti.

Secondo quanto è stato riportato da "Mitti" e ripreso da "Riscatto Nazionale", il padre Uffe Rustan ha commentato lo sfratto sostenendo che "Mi sento impotente, anche se io pago le tasse e i miei figli vanno a scuola qui", e inoltre "Non si può mettere una famiglia in strada per fare posto ad un'altra famiglia".

Rustan ha anche sottolineato che "Siamo stati sfrattati da casa al telefono" e che "Quando ho chiesto il motivo, hanno detto che dobbiamo fare posto a gente che viene da altri paesi".

La crisi migratoria e la 'guerra tra poveri' nell'Europa

L'attuale crisi migratoria sta portando a diversi effetti collaterali, tra cui il rischio di una vera e propria "guerra tra poveri" tra autoctoni e migranti.

Tale rischio sta dando grande linfa vitale alle formazioni politiche dell'estrema destra populista, formazioni politiche che da diverso tempo stanno avanzando fortemente all'interno dei paesi dell'Unione Europea.

Formazioni politiche che stanno utilizzando il vuoto che è stato lasciato dalla sinistra di governo europea, sinistra di governo europea che sembra aver lasciato a sé gli ultimi dell'Europa per concentrarsi retoricamente sull'utilizzo di una strategia Politica ispirata all'ideologia "terzomondista" odierna o presunta tale.

E tutto ciò non fa altro che danneggiare sia cittadini europei che migranti.