Ieri come oggi le strade di Dallas si sono macchiate di sangue per colpa di un tiratore scelto. Allora nel 1963 cadeva il Presidente John Kennedy sotto i colpi di un cecchino, Harvey Lee Oswald, oggi 5 poliziotti al servizio del Paese sono stati uccisi da un ex militare afroamericano Micah Johnson, che voleva vendicarsi per la brutalità degli agenti nei confronti delle persone di colore. Una scusa o la verità, la motivazione sarà appurata dagli inquirenti, mentre negli Stati Uniti proseguono i disordini e la tensione aumenta. Il Presidente Obama, su invito del sindaco della città texana, ha deciso, perciò, di tornare velocemente in America dal viaggio a Varsavia per poter partecipare ai funerali dei poliziotti previsti martedì 11 luglio.

Obama alle esequie dei 5 agenti a Dallas, dove torna l'incubo dell'omicidio di JFK

In queste ore di grande tensione Obama ha voluto dare un segnale forte di unità del paese accettando l'invito del sindaco di Dallas Mike Rawlings a partecipare ai riti funebri dei caduti insieme al vice Biden ed al'ex presidente George W. Bush e signora. Gli Stati Uniti secondo alcune autorevoli emittenti televisive sono piombati nell'incubo del 1963, quando videro infrangersi i loro sogni di un paese migliore con la morte atroce di John Kennedy, il Presidente più amato. Oggi tutto sembra ripetersi per il luogo scelto, tra i due fatti criminosi ci sono solo 2 isolati di distanza, nella modalità e con più crudeltà se possibile, lasciando a terra 5 uomini e 7 feriti.

la speranza è che non siano simili anche per le ipotesi di complotti e di misteri che da allora hanno circondato il fatto del 1963.

L'America ancora attraversata da proteste

Nonostante quanto accaduto a Dallas e l'onda emotiva che ne è scaturita, il dissenso serpeggia ancora con maggiore violenza, tanto che in Minnesota si registra il ferimento di altri 5 poliziotti intenti a placare le manifestazioni di protesta.

Nel Paese proseguono perciò gli arresti non solo tra i manifestanti, ma anche di personaggi di spicco di alcuni movimenti, come un importante attivista di colore della Lousiana DeRay McKesson, tra i capi di Black Lives Matter. Obama si dice ottimista sulla risoluzione del problema, ma la realtà è che l'America è ancora un paese dilaniato da odi razziali mai sopiti del tutto e che neppure un Capo di Stato di colore è riuscito a sanare.