Erano saliti tutti su quei due treni, con il loro bagaglio di sogni, di esperienze, con entusiasmo e gioia di vivere. La linea delle Ferrovie del Nord Barese, che collega Andria e Corato e spacca in due la campagna barese, trasportava, come ogni giorno, centinaia di pendolari, studenti, mamme e nonni con bambini, persone comuni con esistenze comuni che si sono ritrovate insieme, su quel maledetto binario unico in un'afosa giornata di un luglio aggressivo ed asfissiante.

Errore umano o difetto di comunicazione?

Un errore umano oppure un difetto di comunicazione tra i macchinisti, forse, alla base del tremendo impatto, lo schianto tra i due treni, inevitabile ed apocalittico.

Un sistema finito nell'occhio del ciclone e delle polemiche perché basato sul cosiddetto "blocco telefonico",una comunicazione tra la centrale di controllo ed il macchinista per avere il consenso di poter proseguire sul binario unico. Le lamiere accartocciate dei due treni hanno per ora consegnato, a fatica, i corpi di ventitré vittime innocenti e quelli di oltre cinquanta feriti. Al momento i dispersi sono quattro. I primi soccorritori hanno parlato di scene da brivido, tra urla strazianti e sangue. E tra quelle urla anche la voce di un bambino di appena sei anni, di nome Samuele, che gridava la sua voglia di vivere, nel pianto inarrestabile, assistito per oltre mezz'ora ed intrattenuto con i cartoni animati che i soccorritori gli hanno fatto vedere attraverso un cellulare, per distrarlo e calmarlo.

La disperata ricerca dei superstiti da parte dei familiari

E, se da un lato prosegue senza sosta il riconoscimento delle salme delle vittime, dall'altro la speranza resta accesa nei cuori dei parenti dei passeggeri dei due treni che non figurano nell'elenco di quanti non sono sopravvissuti allo schianto, file di familiari continuano ad affollare i reparti degli ospedali chiedendo notizie dei propri cari.

Tra questi, una mamma disperata ed in preda al panico che era da ore alla ricerca della propria figlia adolescente di cui si erano perse le tracce da ieri, dopo la terribile collisione. Finalmente, dopo momenti di sgomento e terrore, l'ha potuta riabbracciare, con qualche ferita, ma viva, ricoverata presso l'ospedale di Barletta.Straziante la scena che i soccorritori si sono trovati davanti quando hanno ritrovato una mamma ed il suo bambino, senza vita entrambi, abbracciati, stretti, per l'ultima volta.