Focolai ancora attivi derivanti dalla combustione di indumenti, scarti edilizi, amianto, fusti deteriorati, olio lubrificante, pezzi di autovetture, plastica. Ci troviamo all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, sul territorio di ercolano, dove ieri mattina 27 luglioforze dell’ordine e magistratura sono intervenuti per sequestrare un’enorme discarica abusiva di circa 400mila metri cubi. L’area interessata è denominata “Cava Fiengo” e si estende per oltre 15 ettari.

Sigilli del Noe

I sigilli sono stati apposti dai carabinieri del Noe di Napoli, dai militari della tenenza di Ercolano e dalla polizia municipale, così come disposto dal gip partenopeo su richiesta della Procura della Repubblica.

Le indagini hanno accertato la realizzazione di una discarica abusiva e l’inquinamento ambientale del sito. Due anni fa poco lontano fu scoperta un’altra discarica, “Cava Montone”, la cui bonifica è terminata pochi giorni fa: nelle vicinanze si trovavano delle colture del famoso pomodorino del piennolo del vesuvio, fortunatamente salvate dalla contaminazione. Discariche a parte, il monte Vesuvio è stato flagellato pochi giorni fa da numerosi incendi, con ogni probabilità dolosi, domati solo dopo molte ore.

L'inchiesta partita dalle rivelazioni di un pentito

L’inchiesta su Cava Fiengo è partita dalle rivelazioni di un pentito di camorra che ha indicato ai magistrati l’esatta ubicazione dello sversatoio utilizzato per anni dalla criminalità organizzata senza scrupoli.

Qui le analisi chimiche effettuate dall’Arpac hanno evidenziato, come ha sottolineato il procuratore Nunzio Fragliasso in una nota, “il consistente superamento delle concentrazioni soglia di contaminazioni previste per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale, relativamente ai parametri ‘Berillio’, ‘Cromo’, ‘Cromo esavalente’, ‘Rame’, ‘Piombo’, ‘Zinco’ e ‘idrocarburi pesanti’, e per i siti ad uso commerciale ed industriale, relativamente ai parametri ‘Zinco’, ‘sommatoria Diossine’ e ‘Furani’.

Il sequestro della Cava è stato disposto per impedire l’ulteriore perpretazione dei reati e per consentire l’avvio delle necessarie procedure di bonifica del sito”.

“Insieme ai magistrati della Procura di Napoli e alle forze dell’ordine, - ha dichiarato il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto – ho partecipato al sopralluogo di terreni per decenni utilizzati come discarica abusiva nella parte alta della città.

Il sequestro di Cava Fiengo ed i risultati emersi dalle analisi effettuate in quell’area rappresentano una realtà inquietante per il nostro territorio, ma anche il segnale di una ferma volontà da parte delle istituzioni di fare definitivamente luce sulla drammatica situazione degli interramenti abusivi nell’area vesuviana. La magistratura e le forze dell’ordine stanno svolgendo un lavoro enorme per ricostruire decenni di abusi nelle nostre terre e per procedere alla bonifica dei suoli. – ha concluso il primo cittadino – In tal senso, la conclusione della bonifica di Cava Montone è la testimonianza di un impegno concreto teso alla salvaguardia del territorio e della salute dei cittadini”.