I corpi finiti nelle acque libiche qualche giorno fa sono stati restituiti oggi dal mare, aggiungendo dolore ad una tragedia senza fine. Mentre nel mondo ci si interroga su che cosa fare per arginare il fenomeno, molti migranti in cerca di un futuro migliore finiscono per perdere la vita prima di arrivare a destinazione. Scappano per evitare di morire sotto i colpi battenti di guerre terribili e senza esclusione di colpi, andando incontro ad un destino altrettanto terrificante. Intanto l'Europa temporeggia...

I corpi su una spiaggia della Libia

I volontari che hanno prestato la loro opera per recuperare i corpi, parlano di 41 vittime in questo incidente marino, dopo che il barcone su cui viaggiavano si è ribaltato qualche giorno prima.

La spiaggia dove sono finiti i cadaveri è quella di Sabrata, che si trova esattamente nella Libia nord-occidentale. I corpi sono stati condotti ad un centro di medicina legale nelle vicinanze per estrarre il DNA in modo da poterli identificare, e poi saranno sepolti. Fonti di informazione libiche parlano di un numero di morti più alto del solito.

Ancora la spiaggia di Sabrata davanti ai riflettori

Prima di questo ritrovamento, già in precedenza la spiaggia di Sabrata era stato teatro di cadaveri a cielo aperto, quando oltre 60 corpi erano stati raccolti dai gruppi di soccorso. Sia il "Libya Herald" che il Sabrata Media Center avevano confermato la notizia, senza però avere chiaro se le vittime provenissero dallo stesso incidente o da punti diversi.

Tutto questo si aggiunge ai ritrovamenti di Zliten a est di Tripoli, dove a ottobre furono rinvenuti i corpi di 40 migranti.

L'analisi sconfortante dell'OMS

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che dall'inizio del 2016 fino ad oggi, ben 2250 persone hanno perso la vita cercando di raggiungere l'Europa via mare.

Un dato incredibilmente allarmante se si pensa che in soli sei mesi abbiamo superato le 2000 vittime. Un numero troppo elevato per poter stare fermi a guardare, con il pensiero che ancora molte persone lasciano le coste del proprio Paese in cerca della pace e di una nuova vita. Quante altre vittime ci dovranno essere ancora prima che si trovi una soluzione che fermi questo massacro?