Nessun indennizzo per la famiglia di David Raggi, il giovane ucciso a Terni nel 2015 con un colpo alla gola fuori da un locale da un marocchino ubriaco. La famiglia non ha diritto al risarcimento a causa delreddito che percepiva il giovane: supererebbe il massimale previsto dal Fondo statale istituito per le vittime di reati internazionali violenti.

La morte di Davide

La sera del 12 marzo 2015 David Raggi, giovane ternese, fu ucciso da un marocchino ubriaco che lo colpì con un coccio di una bottiglia, squarciandogli la gola.Successe tutto per caso, i due non si conoscevano.

Il giovane ebbe la sfortuna di incrociare Amine Assoul, il 29enne marocchino ubriaco, già condannato per più reati, che si trovava in Italia nonostante un decreto di espulsione. Assou Aziz è stato condannato a 30 anni di reclusione per omocidio volontario. Il processo si è svolto con rito abbreviato.

Reddito troppo alto

David aveva iniziato a lavorare da un anno e aveva un reddito di13500euro, troppi per lo Stato. Secondo lanormativa, recentissima, la legge è stata approvata solo il 7 luglio, ildiritto al risarcimento spetta solo a chi abbia un reddito inferiore agli 11500 euro annui. Il giovane, insomma, guadagnava troppo e così la sua famiglia non ha diritto ad alcun indennizzo. Il legale della famiglia, l'avvocato Proietti, solleverà una questione costituzionale perchè la norma, secondo l'Avv., è contraria ai principi costituzionali interni ed europei.

La famiglia del ragazzo aveva già citato in giudizio il Viminale per la mancata espulsione dell'Aziz, il Ministero della Giustizia per il mancato cumulo delle pene e la Presidenza del Consiglio per non aver isituito il fondo di garanzia per le vittime di reati commessi da persone senza reddito.

Il fondo a favore delle vittime

Il fondo è stato accorporato al Fondo per le vittime deireati di mafia, di estorsione e usura, con un'integrazione di soli 2 milioni e 600 mila euro l'anno. Misero per poter risarcire tutte le vittime, secondo il legale rappresentante della famiglia. Il Fondo prevede che le vittime di reati internazionali violenti siano risarcite dallo Stato, se il colpevole non abbia risorse economiche o sia ignoto.