Sarebbero diversi gli italiani dispersi a Nizza, intanto la Farnesina ha attivato la propria unità di crisi per le opportune verifiche. Sono circa trentamila i connazionali che vivono da quelle parti, ai quali si aggiungono coloro che trascorrono periodi di vacanza più o meno lunghi. Un numero massiccio. L'unità di crisi sta lavorando alacremente in stretto contatto con l'Ambasciata di Parigi, il Consolato e le diverse autorità locali impegnate sullo stesso fronte. Un lavoro intenso, per seguire minuto dopo minuto l'evolversi della situazione e verificare l'eventuale coinvolgimento di cittadini italiani.
Per emergenze è possibile contattare il Consolato generale d'Ialia al numero 0033 (0) 768054804, si legge sul sito del ministero degli Esteri. Anche le autorità francesi hanno reso noto un recapito telefonico, +33 (0) 1 43175646, al quale si possono avanzare richieste d'informazioni.
Si cercano una coppia e una donna
Le ricerche sono state avviate anche mediante internet, soprattutto con l’aiuto dei social network. Al momento non si hanno più notizie di una coppia di Voghera e di una donna di San Michele Mondovì, ma il numero potrebbe variare col passare delle ore. All'appello hanno risposto, invece, un giovane di Foggia, che vive nella città francese per motivi di lavoro, e due fidanzati che non erano raggiungibili al telefono dalla tarda serata di ieri.
Sono almeno 84 i morti, oltre un centinaio i feriti. In quarantotto, in condizioni molto gravi, lotterebbero fra la vita e la morte. Oltre una ventina in rianimazione. Il dato è stato diffuso dalla direzione generale della Sanità francese, che sta seguendo da vicino caso per caso. Tra i feriti anche un settantenne torinese, pensionato, che era in compagnia di due nipoti, un diciottenne e un tredicenne.
Mohamed Lahouaiej Bouhle era sconosciuto ai servizi segreti
Recuperati tutti i corpi sull’asfalto, dove ora sono visibili i segni di una strage che ha scosso tutto il mondo. C'era la folla delle grandi occasioni ieri sera sulla Promenade des Anglais, sul lungomare di Nizza, quando all'improvviso - intorno alle 22,30 - un camion è piombato sulle persone che stavano partecipando alla festa del 14 luglio, un evento nazionale per la Francia.
Alla guida del mezzo c’era Mohamed Lahouaiej Bouhle, 31 anni, di origini tunisine, identificato dopo essere stato ucciso. Era residente in Francia da cinque anni, già noto alle forze dell’ordine, ma sconosciuto ai servizi segreti. Non era ritenuto particolarmente pericoloso. I vicini di casa lo ricordano come un tipo decisamente taciturno, non molto religioso, e, ultimamente, un po’ depresso a causa della fine del suo matrimonio con una franco-tunisina, dalla quale aveva avuto tre figli. Un divorzio a quanto pare imminente, che lo avrebbe reso instabile. La tv M6 afferma che l’uomo avrebbe dichiarato ai servizi di sicurezza della Promenade di essere un fornitore di gelati, beffando così i controlli, prima di mettere in atto il suo folle gesto.
In queste ore sarebbe stata fermata la moglie di Mohamed Lahouaiej Bouhlel. Al momento non si registrano rivendicazioni terroristiche.
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