Solo lei, a differenza di tutta la famiglia, non è stata invitata almatrimonio dellazia. Il motivo? Perché è disabilee, a detta della sposa, si sarebbe trovata in difficoltà stando assieme ad altri coetanei durante i festeggiamenti. Questa esclusione è stata subita da una ragazza quindicenne che si è poi sfogata scrivendo sui social network e dicendo di essere costretta a muoversi con le stampelle ma di essere comunque autonoma e quindi potersi gestire da sola. Per la sposa la location non sarebbe accogliente per le condizioni della nipote, per cui avrebbe preferito non invitarla, a differenza del resto della famiglia.

Per la ragazza, invece, si è trattato di una vera e propria discriminazione, in quanto i fratelli o il padre avrebbero potuto aiutarla in caso di difficoltà.

La decisione della sposa si rispetta sempre?

I genitori della quindicenne hanno cercato di calmarla, dicendole che, essendo sua zia la sposa, le sue decisioni vanno rispettate comunque. Tuttavia,la ragazzina, non è sembrata molto convinta della spiegazione ed ha sottolineato sui social come la zianon voglia farla sentire a disagio, invitandola, alla presenza di altri suoi coetanei. Insomma, si continua a rimarcare la diversità, il fatto che siadisabile e che quindi non possa partecipare attivamente almatrimonio. E se la ragazzina sentisse di poterlo fare?

Se invece si sentisse perfettamente a proprio agio assieme ai suoi coetanei? Se intendesse semplicemente trascorrere una giornata spensierata, sentendosi partecipe della felicità della zia nel contrarre matrimonio? Sono tutti interrogativi che non sono stati posti alla diretta interessata poiché ci si è limitati soltanto ad escluderla dalla cerimonia.

Eliminare le barriere architettoniche è importante ma è fondamentale eliminare il pregiudizio che spesso si fa sentire quando si parla di diversità, probabilmente una diversità che alberga solo nei nostri occhi e non in chi, coraggiosamente, affronta i propri problemi e vive una vita a contatto con il prossimo per sentirsi meno solo.