Difficile che uno scippo in metro diventi una notizia da prima pagina. Ma se i rapinatori in questione sono chiaramente di etnia nordafricana e, per farsi largo tra la gente, tirano in ballo il nome tanto temuto del Califfato, ecco che tutto prende una piega differente. Il curioso episodio è accaduto qualche giorno fa in Italia, a Roma, dove due malviventi dopo aver tentato di rubare la borsa ad una donna hanno seminato il panico a bordo di un convoglio della linea A alla fermata Repubblica.

Passeggeri sotto shock

I due, di nazionalità tunisina, si chiamano Toumi Bousseta e Htem Ameur, rispettivamente di 26 e 31 anni.

Il loro furto con strappo ad danni di una passeggera della metro, tutt'altro che caratterizzato da destrezza, è fallito grazie anche all'intervento di un altro passeggero, un uomo di nazionalità moldava, che si è frapposto tra i rapinatori e la vittima. A quel punto entrambi hanno iniziato ad urlare "Isis" seminando il panico tra la gente che ha cercato di fuggire in tutti i modi. Secondo il racconto di un testimone, c'erano persone che urlavano in preda a crisi di pianto, uomini e donne che sono scappati a gambe levate lasciando borse e valigie all'interno della metropolitana, qualcuno ha lanciato anche un inesistente allarme bomba, altri che hanno sentito presunti colpi di arma da fuoco. Uno scenario che basta e avanza ad illustrare quanto sia forte la paura della gente.

Un episodio che spiega in maniera evidente perché l'Isis, quello vero, si ostini a rivendicare qualunque attentato sulla faccia del pianeta: l'Isis oggi fa paura, più di qualunque altra cosa. In realtà la corsa dei due tunisini è stata molto breve, sono stati bloccati prima ancora di uscire dalla stazione dagli agenti del commissariato Viminale e per entrambi sono scattate le manette.