Se non fosse per un video che mostra l'intera vicenda, in molti non crederebbero a quanto accaduto negli Stati Uniti.Charles Kinsey, un terapista afroamericano di Miami, Florida, è infatti stato "sorpreso" da un poliziotto mentre era nel pieno svolgimento del suo lavoro, mentre cioè tentava di calmare un ragazzo autistico scappato da una casa famiglia. Perché la polizia abbia deciso di aprire il fuoco contro l'uomo di colore, disarmato, inerme e collaborativo, rimane ancora un mistero.
Stati Uniti, la sparatoria
Il video, diffuso dall'avvocato della vittima, Hilton Napoleon, mostra il terapista Charles Kinsey disteso a terra, sdraiato sulla schiena, con le mani palesemente vuote e rivolte verso l'alto.
Vicino a lui, seduto a gambe incrociate,si trova Rinaldo, un ragazzo autistico di 23 anni, paziente di Kinsey. Almeno due poliziotti, invece, vengono ripresi nascosti dietro una pattuglia con le armi puntate in direzione di Kinsey e Rinaldo. Dalle immagini non trapela però alcunsegno di pericolo imminente per la poliziaenon c'è proprio nulla che possa far presagire quanto accadrà di lì a poco. Nel video non si vede l'esatto istante in cui gli agenti aprono il fuoco, ferendo il terapista ad una gamba, ma Kinsey afferma di aver tenuto per tutto il tempo le mani alzate. Dopo essere stato colpito gli agenti hanno raggiunto e ammanettato Kinsey, lasciandolo sanguinare fino all'arrivo dell'ambulanza.Si è poi appreso che le forze dell'ordine erano state allertate da una chiamata d'emergenza in cui si affermava che un uomo si aggirasse armato di pistola minacciando il suicidio.
Ma nel video non c'è ombra di armi da fuoco; mentreKinsey ha le mani vuote, il suo paziente stringe tra le maniun camioncino giocattolo di plastica.
Kinsey:altro uomo di colore vittima degli spari della polizia negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti sono ormai troppi gli episodi diabuso di potere della polizia contro persone di colore o contro gli ispanici.
Gli Usa sonoancora sconvolti dal video della sparatoria a Dallas, e appaiono sempre di più come una comunità ormai lacerata e divisa in base al colore della pelle. E con 135 afroamericani uccisi nel 2016, parlare di razzismo da parte della polizia non sembra più un'esagerazione. Kinsey ha dichiarato di aver chiesto al poliziotto come mai gli avesse sparato e che la risposta dell'agente sia stata: "non lo so". Una risposta assurda, ma che non sembra impossibile in un clima rovente come quello degli Stati Uniti in questi giorni.