"Ci sarà una diaspora di terroristi dalla Siria come non l'abbiamo mai vista finora". Queste le parole del capo dell'Fbi, James Comey, che ha parlato ieri nel corso di una conferenza sulla cyber-sicurezza.
"Del resto - ha aggiunto - non tutti i terroristi dell'Isis moriranno sul campo di battaglia". E, ovviamente, a pagarne le conseguenze saranno gli Stati della coalizione, come già si evince dalla serie di attacchi terroristici che stanno disseminando terrore e violenza ovunque.
Comey si è anche soffermato sull'entità del fenomeno, superiore a quelli antecedenti e, facendo riferimento ad Al Qaeda, ha sottolineato la grandezza dell'ondata terroristica attuale e futura, addirittura 10 volte superiore rispetto a quella dei terroristi di Bin Laden.
Siria al collasso
La situazione generale in Siria è drammatica e supera l'immaginario collettivo. I bombardamenti continui, provenienti da più fronti, stanno sterminando una popolazione civile già provata da 5 anni di guerra.Si colpiscono indiscriminatamente postazioni jihadiste, abitazioni e ospedali. Difficile anche stabilire quali siano le responsabilità dei raid aerei, che si susseguono a ritmo incessante. Inutili gli appelli umanitari rivolti dalle varie organizzazioni internazionali per la salvaguardia dei diritti umani.
Proprio ieri, dopo il bombardamento dell'unico ospedale pediatrico nella zona di Idlib, gestito da "save the children", Rami Abdel Rahaman ha levato il suo grido di sdegno contro la violazione di ogni diritto.
Il direttore dell'organizzazione informativa siriana, con sede a Londra, ha denunciato infatti gli attacchi contro strutture sanitarie (solo 5 mesi fa fu bombardato un ospedale gestito da "medici senza frontiere"). Strutture che dovrebbero essere protette e restare fuori dai combattimenti. Deve essere rispettato il diritto umano internazionale!
Il Paese è spaccato
Nelle ultime 24 ore si contano almeno 41 morti, in prevalenza civili, donne e bambini, a causa dei raid aerei condotti sul paese dalla coalizione internazionale contro lo Stato Islamico. Questa la denuncia dell'Osservatorio Siriano per i diritti umani.
I bombardamenti si sono concentrati su al-Ghandoura, villaggio della provincia settentrionale di Aleppo, controllato dall'Isis.La località si trova a circa 20 chilometri a nord di Manbij, occupata dalle forze jihadiste e assediata dalle Forze Siriane Democratiche.
Queste, a loro volta, sono appoggiate dagli Stati Uniti e dal resto della coalizione, nonché da Mosca, schierata con il regime di Assad.
Il quadro è desolante, dai contorni catastrofici. Impossibile portare aiuti umanitarie,mentre la popolazione piange le sue vittime, continua la furia omicida della guerra.