Ad Aversaunaragazza ha deciso di porre fine alla propria esistenza impiccandosi incantina. Si tratta di Moana Simionato, 27 anni, figlia di padre italiano e madre romena. La ragazza ha compiuto l'insano gesto nella cantina di casa sua, inaspettatamente. Nei giorni precedenti era apparsa solo un po' inquieta ma, probabilmente ciò era dovuto alla fine recente di una sua relazione amorosa. I soccorsi sono arrivati tempestivamente, dapprima infatti è stato allertato il 118 e successivamente i Vigili del Fuoco. Tuttavia, non c'è stato nulla da fare, in quanto la donna era già deceduta.
Non sembra possibile, nell'era della comunicazione, che una ragazza possa morire così, senza aver espresso il suo disagio ad amici o parenti. Si è trattato di un gesto disperato che halasciato tantaamarezza.
Delusa dall'amore?
Si suppone, ma non vi sono conferme né smentite, che laragazza si sia sentita inquieta per una delusione d'amore e dunque per aver dovuto porre fine ad una relazione. AdAversa si è sconvolti per l'accaduto, in quanto, trattandosi di una giovane vita, risulta ancora più difficile rassegnarsi ad una perdita del genere. La donna è stata determinata nell'intento di troncare la propria esistenza fino alla fine, scegliendo di farlo in silenzio, incantina, senza che nessuno potesse anche solo tentare di distoglierla dal compiere il gesto estremo.
L'incomunicabilità alimenta il disagio, l'incapacità di esprimere il proprio dolore è il primo gradino verso il farsi del male. Talvolta, nella fragilità umana, si incontra un'ancora di salvezza nelle parole di chi ci sta intorno, sia esso amico, parente o semplice conoscente. Spesso basta un sorriso per interrompere il circolo vizioso della sofferenza che talora attanaglia i giovani del nostro tempo.
Un gesto forte, quello di Moana, un grido di dolore che non è stato ascoltato. Ogni giudizio appare superfluo in tali casi, in quanto insondabile resta, nella sua complessità, l'animo umano, così come inspiegabile resta questo ultimo, disperato, gesto.