E' possibile pagare, in Italia, una bottiglietta di acqua minerale da 75 cl 6 euro, un calice di vino bianco 8 euro e un bicchiere di birra 10 euro? Evidentemente sì, come testimoniano le numerose recensione negativelasciate su TripAdvisor da turisti stranieri e italiani. Questa volta il bersaglio delle lamentele dei turisti infuriati è lo storico Caffè Accademia di via del Tritone a Roma: i turisti,dopo esser stati spennati per bene, si sono vendicati con commenti negativi sul primo portale web di viaggi.

Ecco dove si può spendere anche 16 euro per un gelato

Lo storico caffè non è il solo luogo ad essere molto frequentato dai turisti che lascia un retrogusto molto amaro nel momento in cui si scopre l’esoso tariffario: quegli scontrini salatiimmediatamente provocano un misto di incredulità e arrabbiatura nei malcapitati consumatori. L’elenco dei caffè, ristoranti e rosticcerie, non solo a Roma dove per un gelato si può spender anche 16 euro e per un cappuccino 5 euro, è sempre più lungo. Per esempio a Piazza del Popolo, sempre nella capitale, nell'antichissimo 'bar Rosati' una bottiglietta d’acqua e due ‘espressi’ possono costare anche 18 euro. Spesso in questi casi la prima cosa che viene in mente ai malcapitati turisti è cercare di difendersi dicendo che il conto è frutto di un errore.

Salvo poi avere la conferma che i prezzi dei prodotti consumati sono proprio quelli, anche se spesso sul tavolo non c’è alcun listino dei prezzi e quindi si fa strada la convinzione che si è stati vittime di una vera e trappola per spennare ‘i turisti’.

Turisti spennati dal conto salato: i precedenti nel centro storico di Roma

In tali ipotesi, i turisti italiani e stranieri dovrebbero segnalare al Codacons, tutti quei bar e ristoranti che praticano prezzi stratosferici. Solo in questo modo, infatti, si può sperare che scatti un esposto in Procura, che può condurre, nei casi più gravi, anche alla chiusura del locale e alla revoca immediata dell’esercizio pubblico. Basta ricordare infatti quello che è successo un paio di anni fa sempre a Roma quando 4 coni gelato furono pagati da 4 turisti inglesi 16 euro.

Al centro dello scandalo ci fu allora un bar in via della Vite, dietro piazza di Spagna, di proprietà di Alfiero Tredicine.

Non gode di buona fama nemmeno il «Passetto», dietro piazza Navona, dove 2 giapponesi pagarono un conto da 695 euro. Dietro questi conti da capogiro molto spesso però si nascondono dei monopoli commerciali e un sistema in cui i prezzi stellari, che i proprietari dei servizi di ristorazione dicono essere esposti ovunque, non sono proprio a portata di turista. Perché nel segno della trasparenza, c’è comunque chi si sente truffato e vuole capire come è possibile pagare, solo in certe zone, così tanto. Per restare sempre aggiornati su tali argomenti potetepremere il tasto segui accanto al nome dell'autore.