Arriva dal Giappone un nuovo stato di allerta, mentre l'Europa palpita per le oscure minacce di Erdogan, e lo scenario internazionale si arricchisce di azioni militari e di tensioni diplomatiche. Ilmondo, ormai, sembra sempre più in guerra.

Sembra quasi che un'oscura forza del male agisca dietro le quinte del palcoscenico globale del potere. E il mondo trattiene il fiato, osservando con ansia crescente le dinamiche del terrore e della guerra.Protagonista, questa volta, la Corea del Nord, che da anni è sottoposta al "folle regime" di Pyongyang. A farne le spese è stato il Giappone, nel cui mare sarebbe caduto uno dei missili lanciati dalla Corea del Nord.

Allerta delle forze di autodifesa giapponesi

Il Comando di Stato maggiore congiunto di Seul ha dato la comunicazione ufficiale del lancio di due missili balistici dalla costa nord orientale della Corea del Nord, nella mattinata di mercoledì, mentre il Giappone ha dichiarato lo stato di allerta. Ancora una volta, dopo il lancio avvenuto a metà luglio di altri tre missili, lo Stato nipponico è costretto a prendere misure cautelari contro l'imprevedibile Pyongyang, accecato da una sorta di delirio di onnipotenza.

Il ministero della Difesa giapponese ha confermato che uno dei missili è esploso nelle acque territoriali del Giappone, a 250 km a ovest della penisola di Olga, dopo aver sorvolato il mare nipponico.

Immediata e motivata la protesta di Tokyo, che ha evidenziato la violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite.

E così cresce la tensione tra i due Stati, mentre Washington, già impegnata sul fronte del terrorismo e delle incursioni in Libia,reagisce duramente all'azione della Corea, segnalando la violazione delle decisioni dell'ONU sull'armamento nucleare da parte del leader coreano, e sul lancio di missili.

Minacce dalla Corea del Nord

Ma sul fronte della "follia" non può esservi un limite e i "divieti" sono molle che fanno scattare azioni pericolose e imprevedibili.Già nei giorni passati, la Corea di Pyongyang aveva minacciato gli Stati Uniti e la confinante Corea del Sud di azioni militari di ritorsione, nel caso in cui avessero installato il sistema di difesa antimissile THADD.

Le minacce non sono state prese in considerazione, e attualmente è ancora in atto l'installazione di questo sistema difensivo, che diventerà operativo entro l'anno.

Si attendono con trepidazione gli ulteriori sviluppi di una vicenda che potrebbe aprire un nuovo scenario di azioni militari.