Fin dal momento della sua uscita su Google Play come app disponibile, Pokemon Go ha subito conquistato il cuore di grandi e piccini. Oramai è una consuetudine trovare bambini ed adulti con smartphone in mano, i quali, cercando di emulare le gesta di Ash Ketchum (protagonista della storica serie anime) cercano di catturare il numero possibile di mostricciattoli dai grandi poteri e molteplicievoluzioni. Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di bambini malati che, grazie all'app, hanno migliorato la loro condizione di salute, oppure a persone che, prendendo forse troppo sul serio il videogame, sono purtroppo morte, non prestando abbastanza attenzione lungo la strada.

Tuttavia, nel bene e nel male, l'applicazione Pokemon Go continua ancora a far parlare di sè in tutto il mondo, dando vita a situazioni particolari.

Pokemon Go: governi e religioni contro l'app

Sono molti i paesi nel mondo in cui il governo o il credo religioso, pone molte limitazioni e poca libertà ad una popolazione. Ebbene, è d'uopo ricordare il caso di Abbas Shouman. Costui è la massima autorità islamica di fede sunnita presso lo stato egiziano e pare nutrire forte avversione nei confronti dell'app Pokemon Go. Secondo Shouman, l'applicazione influenzerebbe negativamente le menti dei giocatori e costituirebbe un pericolo sia per gli "allenatori" che per gli altri. Sembra però che il leader religioso non sia l'unico a pensarla così.

Anche l'Iran pare abbia vietato l'uso di Pokemon Go, bandendo l'applicazione dal paese. In questo caso non si trattadi una questione religiosa, bensì di un problema di sicurezza, che potrebbe essere risolto solamente se i server di Pokemon Go fossero ospitati nello stesso Iran ed i luoghi nel videogame fossero concordati con il NFCG.

Pokemon Go: il caso di Kohei Uchimura

Kohei Uchimura è conosciuto probabilmente dagli appassionati di sport in TV. Egli infatti, nel 2012 vinse una medaglia d'oro in ginnastica artistica durante le scorse Olimpiadi svoltesi a Londra. L'atleta giapponese si trova adesso in Brasile, cercando di bissare i successo nella sua disciplina sportiva.

Tuttavia, forse non tutti sanno che Uchimura è un grande fan dell'app Pokemon Go. Nonostante i doveri di atleta, il giapponese non vuole certo smettere la sua attività come 'allenatore'. Sfortunatamente, mentre giocava in Brasile, Kohei Uchimura non ha forse prestato attenzione al costo del traffico dati in roaming e gli è arrivata una salatissima richiesta di pagamento di 500000 yen (circa 4500 euro). Uchimura ha risolto, in parte, il problema, facendosi aiutare dagli operatori attivi presso ilsuo gestore telefonico. L'atleta nipponico otterrà ora una flat di 30 dollari al giorno, riuscendo in questo modo, a limitare i danni. Per aggiornamenti su questa ed altre notizie di cronaca, cliccate Segui.