La polemica inLibero

“Vìola le proprie leggi – STATO CRIMINALE”. Questo il titolo di prima pagina con cui è uscito il quotidiano Libero oggi, venerdì 26 agosto, accompagnando al testo un’immagine composita, nella quale vengono affiancate due fotografie: “Vittime del sisma in palestra” e “Profughi in albergo”, recitano le didascalie, a corredo rispettivamente di uno scatto che mostra la predisposizione di viveri e generi di consumo seguita al Terremoto del Centro Italia e di uno che, in effetti, immortala sei giovani di colore di fronte all’Hotel Plaza quando, tra il 2011 e il 2013, una quarantina di migranti fu ospitata in una struttura alberghiera di Varese che stava per essere dismessa.

Il sottotitolo, che riporta la considerazione Terremoto. Da trent’anni ci sono norme per erigere edifici antisismici. Ma la stessa Pubblica Amministrazione le ignora. Così, quando i palazzi crollano, per ricostruirli spende molto di più di quanto avrebbe speso per difendersi dalle catastrofi” lascia intendere in maniera piuttosto evidente quale sia la natura dell’“atteggiamento criminale” dello Stato italiano denunciato dal giornale di Vittorio Feltri: il mancato rispetto della legge in fatto di sicurezza edile comporta un risparmio dei costi d’adeguamento che è insignificante rispetto all’entità dei fondi poi destinati alle città per le opere di ricostruzione una volta che il terremoto ha colpito.

Una considerazione che, al di là della scelta più o meno condivisibile ma comunque lecita di concentrarsi esclusivamente sul lato economico della sciagura, è espressa in modo netto e chiaro, perfettamente consona a sviluppare il significato di un titolone a grandi caratteri e di grande impatto. Poi però l’integrazione visiva.

L’immagine in cui si mette a confronto la situazione delle persone sfollate di Lazio e Marche con quella dei sei migranti di fronte all’Hotel Plaza di Varese, oltre a suggerire immediatamente nella mente del lettore una condizione di contemporaneità non corrispondente al vero, spinge l’interpretazione verso una seconda direzione: lo Stato italiano è criminale perché vi è una disparità nell’elargizione di sostegni economici tra cittadini vittime del sisma cui viene assegnata una sistemazione di fortuna e immigrati irregolari allocati in strutture alberghiere a tre stelle.

La polemica in Facebook

E se la prima pagina del quotidiano di Feltri può occupare la posizione di capofila della polemica terremoto-immigrazione, sempre a livello di social network non mancano altri esempi degni di nota. «Mettiamo a disposizione il Campo Base di Expo per ospitare gli sfollati del terremoto. Mi pare una destinazione idonea, invece che farci un campo profughi -haproposto il Presidente della Lombardia RobertoMaroni su Facebook.

A Matteo Salvini, segretario della Lega Nord che nelle scorse ore ha ripreso, condividendole, le parole che il parroco ligure Don Cesare Donati aveva affidato a Fb, ovvero «Adesso è il momento, vista la tragedia del terremoto di mettere gli sfollati nelle strutture e i migranti sotto le tende ....

Vedremo», ha risposto in prima persona una ragazza toccata dalla sciagura:

«Sono di Norcia, uno dei posti colpiti dal sisma e premetto che ne ho le p**** piene di questa storia. In primis non azzardarti a sollevare questi polveroni senza sapere nemmeno di cosa stai parlando, non hai idea di cosa stiamo vivendo. Secondo, poi, le tendopoli sono sicure, forse non hai ben capito che il terremoto è in grado di buttare giù i tetti e le mura delle case, e come dovresti sapere anche gli alberghi sono fatti di tetti e muri, quindi sono una misura preventiva e non una discriminazione sociale come credi tu. Terzo, infine, tutti gli alberghi della mia città e delle città circostanti hanno messo a disposizione GRATUITAMENTE le loro camere per chi ne ha bisogno, a prescindere dal fatto che sia italiano o di altra nazionalità, ma ti ripeto che per prevenzione la gente, come me, preferisce dormire nelle tende o nelle macchine».