Sembra una di quelle storie di fantasia alla Robinson Crusoeche sono entrate nell'immaginario collettivo. Invece è successo veramente e la notizia sta facendo il giro del mondo. Una coppia di navigatori americani, Linus e Sabina Jack in vacanza conbase a Wenoogni mattina metteva in mare la loropiccola imbarcazione per andare a visitare le 607 isolette della zona circostante fino a quando, intenti a navigare tra l'isola di Weno e quella di Tamatam, si sono ritrovatisenza volerlo nell'isolotto di East Fayu in micronesia.

Non sono mai arrivatia destinazione probabilmente acausa di unaavaria del motore e non sapevano nemmeno come fare a comunicare la loro posizione perchè probabilmente il cellularein quella zona non prendeva.

L'unica soluzione era aspettare e con un po' di fantasia trovare uno stratagemma per fare in modo che qualcuno li notasse nel caso in cui venissero a cercarli.

La scritta SOS sulla sabbia

Al loro mancato ritorno è scattatol'allarme esono iniziatele ricerche. Nella notte, una imbarcazione impegnata nell'operazione ha notatoluci intermittenti in lontananza e ha avvertitosubito il comando.La mattina successiva un elicottero si è alzatoin volo ed è riuscito a notare la coppia di profughi grazie ad una grande scritta "sos" sulla sabbia realizzata con pietre e fogliame permettendo quindi alle operazioni di soccorso di portare a termine l'impresa. Una nave della guardia costiera americana, infatti, è arrivataa recuperarli anche senon sono riuscitial primo tentativo a causa della barriera corallina che impediva loro l'attracco.

Naufraghi tratti in salvo

L'ambasciata degli Stati Uniti della capitale degli Stati Federali di Micronesia ha confermato il successo dell'operazione.

A quanto pare non è la prima volta, di quest'anno, che una situazione del genere è capitata in Micronesia. Nel mese di aprile, un altro salvataggio è stato fatto nell'isolotto diFanadik. Si trattava di tre uomini che si ritrovarono naufraghiperchè la loro imbarcazione si era ribaltata e riuscirono con grande fortuna a raggiungere in qualche modo la terra ferma.