In queste ore la polizia ceca ha arrestato un uomo che alla guida di un Suv Mercedes cercava di infiltrarsi nel corteo di scorta alla cancelliera tedesca Angela Merkel. Sul veicolo sono state rinvenute diverse armi, alcuni bastoni, bombolette di gas lacrimogeno, corde ed un blocco di cemento. Il portavoce della polizia Josef Bocan ha riferito in conferenza stampa: "Abbiamo arrestato il colpevole. È sospettato di tentativo di violenza contro un funzionario ed un capo di stato Estero".
Aggressione riconducibile alla politica Merkel per gli immigrati
Le modalità del fermo non sono state ancora chiarite. In queste ore si apprende che l’uomo ha ignorato gli iniziali segnali di stop degli agenti presenti sul posto proseguendo nella folle corsa. Tale condotta ha obbligato le forze polizia all’utilizzo della forza. La Mercedes su cui viaggiava il sospetto, infatti, ha arrestato la propria corsa solo di fronte alla minaccia dell’uso delle armi da parte della Polizia. In evidente stato di shock, l’uomo si è poi consegnato alla forza pubblica. Benché le ragioni del gesto siano in fase di accertamento, i testimoni presenti riferiscono che l’uomo, al momento dell’arresto, abbia inveito contro la Politica di immigrazione di Angela merkel.
Il malcontento e la distribuzione dei rifugiati
La visita di Angela Merkelal primo ministro ceco Bohuslav Sobotka ha avuto luogo in un contesto di accese contestazioni verso l'UE. Il sempre più diffuso malcontento per le politiche di Brusselles ha dato vita a numerose proteste verso il cancelliere tedesco.
Le ragioni dei manifestanti sono riconducibili all’impegno del governo Ceco di accettare più di 2.700 rifugiati provenienti dagli altri paesi d'Europa, in ossequio al programma di ricollocazione promosso dalla Germania.
L’avversione del popolo ceco trova ragion d’essere nell’obbligo permanente a carico della Repubblica Ceca di accettare un numero non meglio precisato di individui provenienti da paesi islamici. Lungo il percorso su cui transitava il cancelliere Tedesco numerosi manifestanti scandivano slogan come "Stop Islam", "Praga appartiene a cechi," e "Merkel sta uccidendo l'Europa."