Una prenotazione via Booking, come tante. Una camera doppia riservata a due persone per 4 giorni. La titolare di un albergo di Piacenza, però, ha dato in escandescenze quando di è trovata davanti a due ragazzi della Guinea. Erano loro che dovevano alloggiareper qualche giorno in una camera della sua struttura.
Struttura non adatta ad accogliere migranti
Giornate da incubo, a Piacenza, quelle tra domenica scorsa, 7 agosto 2016, e ieri 9 Agosto. E' stato necessario anche l'intervento dei poliziotti, dei carabinieri e, addirittura, della Prefettura.
La titolare dell'hotel non avrebbe immaginato che quella prenotazione, fatta dall'Asp Città di Piacenza e dell'Ippogrifo, fosse per due profughi. L'azienda e la cooperativa sociale avevano pensato di far soggiornare i profughi, per qualche giorno, in albergo poiché l'appartamento ad essi destinato era privo di acqua e luce. La proprietaria dell'albergo ha sottolineato che la sua struttura non è adatta ad accogliere migranti. Alla fine, i profughi hanno alloggiato per due giorni nella struttura e poi sono stati trasferiti in un altro posto.
Probabilmente la titolare dell'hotel piacentino farà maggiore attenzione, in futuro, quando riceverà le prenotazioni on line. La donna non ha affatto gradito la presenza dei profughi nella sua struttura.
A prenotare la camera doppia per i migranti erano state l'Asp Città di Piacenza e l'Ippogrifo: la prima è un'azienda che gestisce l'accoglienza dei profughi in convenzione con la Prefettura; la seconda è una cooperativa impegnata nel sociale. E' stato proprio il referente dell'Ippogrifo a pagare il conto, dopo due giorni, all'albergatrice piacentina.
Ancora tanta diffidenza verso i profughi
Una vicenda, quella avvenuta nei giorni scorsi a Piacenza, di cui si sta parlando molto. In Italia c'è ancora molta diffidenza nei confronti dei profughi, da molti considerati solamente come causa di problemi. E' balzato, di recente, agli onori delle cronache, anche un episodio avvenuto a Caorso, in provincia di Piacenza.
Due coppie di coniugi ivoriani si sono rifiutate di vivere in un appartamento, chiedendo il trasferimento in un hotel. I migranti avrebbero detto: "Niente appartamento, vogliamo un albergo". Tale atteggiamento ha comportato per i profughil'esclusione dal programma di accoglienza.