L'eccidio di Sant'Anna di Stazzema vedrà il suo 72° anniversario il 12 agosto 1944. Una data indelebile nella memoria di chi ha vissuto quei momenti, e che si è stampata nella mente di chi ha avuto modo di andare in questo luogo negli anni a seguire quel tragico giorno. Il silenzio surreale che si respira camminando sul sentiero che porta al punto commemorativo per le vittime di questo orrore, è qualcosa che non si può descrivere. Gli odori che il cervello elabora e rimanda all'olfatto rilasciano sensazioni miste tra il dolore e l'angoscia. Sono sensazioni che non si possono spiegare a parole, solo trovandosi in questi luoghi si possono percepire.

Quanto accaduto in queste terre, rappresenta uno dei massimi picchi raggiunti dallo scempio umano, qualcosa che non si riuscirà mai fino in fondo a comprendere. In un famoso film c'è una frase che racchiude quanto accaduto in quel ventennio: "Cosa possono gli uomini di fronte a un odio così scellerato"?

Massacro di Sant'Anna di Stazzema e la furia omicida dei nazi-fascisti

La furia scatenata dai soldati nazi-fascisti si è abbattuta come una valanga sul paese, colpirono ovunque e chiunque, senza risparmiare nessuno. Morirono madri, figli, nonni e nipoti. Sotto i colpi senza scrupoli finirono anche molti sfollati che erano giunti a Sant'Anna in cerca di un rifugio contro i bombardamenti, e sono finiti nella tana del lupo.

Uccisero una bambina di appena 20 giorni (Evelina), una donna incinta fu sventrata e uccisa, il prete del paese Padre Innocenzo che chiese ai nazisti di risparmiare i cittadini fu trucidato. Una donna che si chiamava Genny cercò fino alla fine di difendere suo figlio Mario, arrivando a tirare uno zoccolo in faccia ad una guardia, fu un tentativo vano perché entrambi furono uccisi.

Poi ci fu la distruzione: diedero fuoco ai corpi, alle case, alle stalle, a tutto. Quel giorno non distrussero solo la realtà di Sant'Anna di Stazzema, ma distrussero la dignità del mondo intero.

Per non dimenticare

Scrivere un articolo su questo accaduto non ha nessuna pretesa. Non nasce per fare notizia, non nasce per fare polemica, non nasce per fare demagogia di bassa lega.

Quanto scritto serve solo a non dimenticare, la penna che scrive le parole una dopo l'altra è un potere da usare a fin di bene, un mezzo con il quale possiamo fare in modo che la storia non si disperda. I nostri figli devono sapere, e così anche i nipoti e i figli futuri dei nostri nipoti. Il ricordo di queste vittime, come altre che sono cadute sotto i colpi della follia scellerata dell'uomo, deve rimanere vivo e imperituro per sempre. "In memoria delle vittime di Sant'Anna di stazzema".