Potrebbe essere statoMahmoud Raslan - sostenitore dei gruppi terroristi ribelli anti-Assad e ritratto assieme ai miliziani che nelle scorse settimane hanno decapitato un bambino palestinese - afotografare omran, il piccolo bimbo di 5 anni riemerso dalle macerie a seguito di un bombardamento.
Chi ha scattato la foto del piccolo Omran?
La denuncia è arrivata dalla pagina Facebook ‘Syrian Republic’ che quotidianamente denuncia l’altra faccia di una guerra distorta dai media occidentali. Ha suscitato fortissime emozioni, e non poteva essere altrimenti, l’immagine di Omran.
Il bimbo è stato ritratto incosciente, ricoperto di polvere, sangue e tanta paura a bordo di un’ambulanza. La reazione in tutto il mondo è stata la medesima, quella di condanna alla guerra e a tutte le guerre che alla fine colpiscono le persone più innocenti e soprattutto più estranee ad un conflitto come i bambini. Questa volta a colpire sono stati i jet russi e siriani in un’operazione militare che ha avuto come obiettivo il quartiere di Qaterji, ancora nelle mani dei terroristi ribelli.
Omran, giovane vittima di una guerra (mediatica)
Eppure, altrettanto immediati, sono sorti altri interrogativi: come mai la foto di Omran è riuscita a scatenare fortissime emozioni rispetto a tanti altri scatti che ogni giorno arrivano dalla Siria insanguinata?
Chi ha diffuso la foto e, soprattutto, chi è stato l’autore dello scatto? A far diventare virale l’immagine del piccolo Omran è stato l’Aleppo Media Center, una organizzazione di attivisti antigovernativi con sede nella città martire siriana. A scattarla, invece, è stato Mahmoud Raslan che – come ha testimoniato la pagina Facebook ‘Syrian Republic’ – nelle settimane scorse è stato ritratto in posa con un bambino palestinese tra i 10 e i 12 anni di età, catturato nella zona di Aleppo lo scorso 19 luglio.
A farlo prigioniero sono stati i miliziani del gruppo ribelle Nour al Din al Zenki, gli stessi che lo hanno decapitato filmando l’esecuzione.
Oltre al video della barbara esecuzione, ci sono alcune foto che ritraggono il piccolo palestinese – forse una giovanissima spia o addirittura un soldato bambino arruolato nell'unità al Quds, come ha raccontato il Giornale – tra le mani dei miliziani anti-Assad.
Anche questa formazione terrorista nei mesi scorsi ha ricevuto armi anticarro e aiuti finanziari americani, attraverso l'Arabia Saudita, con l’obiettivo di rovesciare il legittimo governo siriano di Assad. Considerati a torto i ribelli «buoni» e «moderati», alleati dell'Esercito libero siriano, secondo Amnesty International questi tagliagole si sono macchiati di crimini orrendi – tra cui torture e sequestri di giornalisti – su cui però l’Occidente ha preferito non commuoversi.
Tra le foto dei decapitatori del piccolo palestinese c’è anche lui, Mahmoud Raslan, ritratto con la stessa maglietta mentre scatta le foto al piccolo Omran a bordo dell’ambulanza dopo essere stato tratto in salvo. E allora, come mai viene diffusa una foto straziante proprio quando le forze militari russe e siriane sembrano essere sul punto di sconfiggere i ribelli in Siria?L’accerchiamento dei quartieri in mano ai terroristi sta scatenando reazioni politiche isteriche che hanno spinto alcune autorità internazionali a chiedere una tregua o addirittura un ponte aereo per rifornire alcuni quartieri. Dove erano quando quattro anni fa i terroristi hanno assaltato Aleppo nel silenzio-assenso generale di un Occidente troppo ambiguo?