Gli angeli della Siria non hanno le ali, come vengono rappresentati nella iconografia classica, ma un elmetto bianco che percorre le strade delle città dopo i bombardamenti per cercare di salvare più vite umane possibili. Questi uomini, chiamati elmetti bianchi, in silenzio, nella totale indifferenza del resto del mondo, salvano i siriani da una catastrofe che per noi è difficile immaginare, stando comodamente seduti nei salotti delle nostre case. Pochi giorni fa gli elmetti bianchi sono stati nominati per il premio Nobel per la pace. Unpremio che sarebbe un riconoscimento e un tributo a chi, nonostante l'orrore, salva vite umane, perché come dice il talmud 'chi salva una vita, salva il mondo intero'.

Chi sono gli elmetti bianchi

Gli elmetti bianchi sono dei semplici volontari che hanno iniziato a salvare i siriani a partire dal 2013. Il loro numero è di circa 2900 volontari e provengono da ceti sociali diversi, sono insegnanti, artigiani, professionisti. Fino ad ora hanno salvato circa 60 mila persone, pagando anche loro un prezzo alto con 132 morti. Come Khaled Omar, colui che ha salvato, scavando a mani nude, un neonato dalle macerie. La loro è una missione molto rischiosa: interventi di salvataggio dopo che i raid aerei hanno colpito le città siriane. Dopo i bombardamenti agli elmetti bianchi è permesso andare a cercare, in mezzo alle macerie, vecchi, donne e bambini. Sono loro a rispondere alla sofferenza dei siriani, alla brutalità di una guerra che sembra diventata consuetudine per l'occidente.

Una guerra iniziata nel 2011

La guerra in Siria è anche un triste esempio di risoluzioni ONU non rispettate, promesse non mantenute da parte della comunità internazionale.

Una incapacità che ogni giorno dilania le città siriane, come Aleppo dove l'immagine del piccolo Omran, il bimbo di 5 anni salvato dai volontari degli elmetti bianchi, con il corpo coperto di polvere bianca e la metà del viso coperta di sangue, che non piange ma in un ammutolito silenzio carico di dolore ci ricorda la nostra indifferenza. In Siria dal 2011 sono state uccise 470 mila persone e circa 11 milioni hanno dovuto abbandonare le loro case.