Armi in pugno e con la divisa dei Carabinieri indosso, quattro uomini ieri pomeriggio 5 Agosto, poco prima dell’orario di chiusura (intorno alle 16), hanno assaltato la filiale del Banco di Sardegna di viale Marconi, a Cagliari, tenendo per parecchi minuti in ostaggio 10 persone. Grazie però all’immediato intervento di una pattuglia dei Carabinieri, questa volta quelli originali, il colpo non è andato a segno e i quattro uomini sono riusciti a fare perdere le loro tracce scappando da alcune finestre posteriori dell’istituto di credito.

Immediata la caccia all’uomo in tutta la città: sono stati istituiti numerosi posti di blocco ma, almeno per ora, dei banditi ancora nessuna traccia.

Fortunatamente il quartetto non è riuscito a portar via alcun denaro dalla banca. Secondo le prime testimonianze i banditi erano molto agitati e, tra i quattro, soltanto uno che sembrava il capo della banda parlava e con un forte accento sardo, molto probabilmente del nuorese.

Posti di blocco

La caccia all’uomo è ancora in corso e le forze in campo sono tante. Gli investigatori dell’Arma chiedono a chiunque, magari abbia assistito per caso alla scena accaduta ieri mattina in viale Marconi, di contattare le forze dell’ordine perché qualsiasi indizio o testimonianza potrebbe essere fondamentale. Tra gli ostaggi anche Alberto Bertolotti, presidente regionale di Confcommercio, che ha raccontato la sua disavventura su Facebook: “Avevo del denaro in mano – ricorda Bertolotti – uno dei banditi l’ha preso e me lo ha messo in tasca.

Probabilmente cercavano un bottino più consistente ho pensato io. Poi ci hanno legato”.

Armi in pugno

Secondo una prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri i quattro rapinatori si sono presentati, ieri mattina, di fronte alla filiale del Banco di Sardegna di viale Marconi, a Cagliari, armati fino ai denti. Due dei banditi erano vestiti da Carabinieri e tutti avevano il volto nascosto da una parrucca e un cappellino.

Proprio uno di questi ha attraversato il bussolotto di protezione all’ingresso e ha obbligato uno dei dipendenti ad aprirlo in modo che i complici potessero entrare. Una volta entrati, clienti e operatori (una decina in tutto) sono stati fatti raggruppare in una parte della banca, legati, e tenuti in ostaggio sotto la minaccia delle armi per una decina di minuti.

Fortunatamente senza conseguenze: nessuno infatti è rimasto ferito.

Le testimonianze

Il racconto di una delle dipendenti è impressionate: “Ho visto un uomo con la divisa dei Carabinieri entrare con una pistola in pugno dentro la banca – ricorda ancora scossa – aveva una vistosa parrucca in testa, gli occhiali da sole e ci ha imposto di aprire il bussolotto per far entrare i suoi complici. Ci hanno immediatamente legato le mani – assicura la donna – con le tipiche fascette che vengono utilizzate dagli elettricisti e poi ci hanno detto di rimanere immobili e non fare rumore e ci hanno fatto sistemare da una parte della stanza”. Nel frattempo i rapinatori avevano già individuato la direttrice del Banco di Sardegna e, insieme ad un altro dipendente, hanno tentato di costringerla ad aprile le casse ma inutilmente.

Gli ostaggi, contemporaneamente, venivano controllati sotto la minaccia di una pistola da uno dei malviventi.

Improvvisamente, ed inspiegabilmente, il gruppetto di banditi ha fatto però perdere le sue tracce abbandonando nella fuga alcune valigette che avevano portato per custodire il denaro e anche due pistole perfettamente funzionanti e con il colpo in canna. Probabilmente avevano capito che proprio in quei concitati istanti stava arrivando una pattuglia dei Carabinieri che ha soccorso gli ostaggi che sono stati liberati e rincuorati. Una delle dipendenti, infatti, in preda ad una crisi di panico aveva iniziato a piangere e ad urlare. Fortunatamente, nonostante la presenza di armi cariche e funzionanti, tutto è andato per il meglio. Soltanto tanta paura. Ora la caccia all’uomo è aperta.