Tra i tanti drammi svelati dal Terremoto di mercoledì 24 agosto nel centro Italia c’è l’incubo dei bambini. Non solo i piccoli che hanno perso la vita dopo il crollo delle proprie case, mentre dormivano, ma anche quelli che hanno perso i genitori e quelli che sono rimasti traumatizzati dal sisma. Le storie di Giulia e Giorgia, le due bambine salvate dalla Protezione Civile, hanno commosso il mondo e sono diventate il simbolo della tragedia. I piccoli che soffrono le conseguenze del terremoto, purtroppo, sono tanti.

Le cifre dei bambini coinvolti

“Non abbiamo evidenze dirette sui numeri dei bambini coinvolti nel terremoto nel centro Italia. Purtroppo, è tristemente indefinito. Sappiamo solo che tra le 290 vittime ci sono molti bambini, sappiamo tutte le storie tragiche che abbiamo visto e ascoltato in questi giorni”, ha dichiarato Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia.

Norme di protezione

Iacomini ha detto che è in contatto diretto con il governo italiano e con la Protezione Civile per l’attivazione delle minime norme di protezione dei minori: “Dopo il terremoto è necessaria l’attivazione non solo di assistenza psicologica ai bambini sopravvissuti, e dei beni di prima necessità, ma anche di una serie di condizioni per la vita nei luoghi provvisori”.

Il portavoce ha specificato che, anche se è previsto che gli sfollati restino un mese nelle tendopoli, bisogna essere preparati per ogni situazione.

Il futuro degli orfani

Un’altra storia sconvolgente è quella di Gabrielle, otto anni, rimasto solo a vagare tra le strade di Amatrice. Tutta la sua famiglia è morta sotto le macerie. Assieme ai piani di ricostruzione, in queste ore si pensa a cosa succederà con i bambini rimasti in vita senza più i genitori.

“Sugli orfani - spiega Iacomini – rientra il discorso della normativa di tutela dei minori. È necessario che possano raggiungere i famigliari o amici stretti che si possano prendere cura di loro. Poi, sarà il governo a decidere come sarà il loro futuro”.

Reinserimento nelle scuole

E cosa può fare la società civile per i bambini vittime del terremoto?

Molto, forse anche di più. Unicef, che deve rispondere ad un mandato internazionale, è in conversazione con il governo italiano per creare un piano efficace a lungo termine sul reinserimentodei bambini nelle scuole: “Siamo impegnati nelle zone colpite dal terremoto nel centro Italia come lo siamo stati in Emilia e l’Aquila”, ha detto Iacomini. Il portavoce ha detto che l’Unicef è pronto per applicare un programma - svolto in altri Paesi colpiti da terremoto – per la ricostruzione delle scuole e il reinserimento dei bambini nelle scuole.

La poesia di Rodari

Giorni dopo il terremoto, quando ancora non sono state raccolte le case crollate, e i bambini non riescono a riprendere il sono con serenità, tornano in mente i versi di Gianni Rodari: “Tra le tende dopo il terremoto/ i bambini giocano a palla avvelenata, al mondo, ai quattro cantoni/ a guardie e ladri, la vita rimbalza / elastica, non vuole/ altro che vivere”.