Vivo e lavoro a Firenze da alcuni anni, ma sono originaria della provincia di Macerata, marche. La mia famiglia abita in un paese disteso su una delle colline del maceratese ed è qui che mi trovavo il 24 agosto per trascorrere le vacanze estive. Alle 3:36 sono stata svegliata da un boato, pensavo fosse il rombo di un tuono che annunciava un temporale, quando, nella frazione di secondo di questo pensiero, una forte scossa ondulatoriaha iniziato a scuotere la casa, come un guscio in balia delle onde. Sono saltata giù dal letto, con il cuore impazzito dalla paura ho urlato a mio figlio di scappare, mentre i libri cadevano e i quadri si staccavano dalle pareti.

Nel percorrere il breve corridoio che conduce alla porta di casa, al buio, ho cercato l'interruttore per accendere la luce mentre mio figlio aveva già spalancato la porta. In quel momento la luce mi sembrava un modo per dire vita. Atterriti, senza scarpe e con soltanto quello che avevamo addosso, siamo scesi lungo le scale, le mie gambe tremavano talmente tanto da non riuscire a controllarle. Mentre mio figlio quindicenne guadagnava l'uscita dell'edificio, sono entrata da mia madre, che abita al primo piano, era appoggiata allo stipite della porta del bagno, talmente impietrita dalla paura da non riuscire a muoversi, solo lacrime e un lamento sconclusionato. L'ho presa per un braccio, trascinandola fuori a forza.

Una volta uscite, ho visto i nostri vicini con i visi sconvolti. Ci siamo accertati di stare tutti bene e di esserci tutti. Siamo stati fortunati perché siamo vivi e siamo tornati nelle nostre case. La stessa cosa non è avvenuta ad amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto.

La consapevolezzadella nostra fragilità

La terra che trema, il buio che ti toglie la sicurezza di ogni riferimento, tutto contribuisce a confermare la nostra impotenza e ad evidenziare la nostra fragilità.

Ma allo stesso tempo ci fa provare tanta solidarietà, ci fa sentire più uniti attraverso un forte sentimento di empatia. Ed è così che ritroviamo la nostra essenza di umanità. È come essere purificati, spogliati di sovrastrutture e sentirsi semplicemente uomini e donne. Gli abitantidei paesi colpiti tragicamente e dolorosamente dal terremoto si sono ritrovati, in pochi secondi, senza niente, senza casa, senza affetti, senza quella terra che amavano e che li ha traditi. Questo potrebbe capitare ad ognuno di noi, di perdere tutto. Un motivo in più che ci deve far riflettere e apprezzare quello che abbiamo.