Quello che doveva essere un semplice scherzo si è trasformato in un dramma. E' successo a bordo piscina di un hotel di Bellaria (Rimini). Una 52enne credeva che in un secchio vi fosse acqua ed ha pensato di fare uno scherzo al 18enne, figlio di amici. Il giovane era steso sul lettino. Quel secchio, però, conteneva cloro per pulire la piscina.

Ustioni al petto, alle vie aeree e ai genitali

Immenso il doloreche ha provato il 18enne quando ha sentito la sostanza corrosiva spandersi sul proprio corpo. La 52enne non si era preoccupata minimamente di verificare se il liquido presente nel secchio fosse acqua od altro.

Secondo le prime indiscrezioni, il cloro ha provocato ustioni al petto, alle vie aeree e ai genitali del ragazzo. La donna aveva gettato la sostanza sul volto del 18enne improvvisamente, senza quindi permettergli di scansarsi. Il giovane è caduto dal lettino ed ha iniziato a gridare. Scene drammatiche. Sul posto sono arrivati immediatamente gli operatori del 118 e un medico. Un'elimedica ha trasportato il 18enne all'ospedale "Bufalini" di Cesena, dove è stato subito curato da un'equipe di medici.

Scherzo infausto: donna denunciata

La 52enne è stata denunciata per lesioni aggravate ed ora, ovviamente, per la donna sono momenti difficili. Non voleva chiaramente provocare dolore al ragazzo, figlio di cari amici.

Non è la prima volta che un gavettone estivo si rivela dannoso. Una secchiata d'acqua, ad esempio, rese invalida permanente una donna di Teramo. L'episodio risale a 5 anni fa. La donna si stava rilassando un po' in uno stabilimento di Giulianova quando, all'improvviso, un uomo le gettò sul volto un secchio d'acqua provocandole il distacco della retina.

L'anno scorso l'uomo e il proprietario dello stabilimento sono stati condannati a risarcire la donna per una somma pari a 50.000 euro. Il titolare dello stabilimento, in particolare, è stato riconosciuto responsabile di mancata vigilanza. Diversitestimoni, infatti, riferirono che nello stabilimento di Giulianova nessuno era in atto una vera e propria 'guerra di gavettoni'. La condanna, arrivata nel 2015, ha chiuso il processo ma non ha risolto i problemi di vista della vittima della secchiata d'acqua gelida.