La notte del 24 agosto 2016 un sisma di intensità 6.0 ha colpito il centro Italia, devastando alcuni piccoli borghi fino al giorno prima noti come deliziose località turistiche. arquata del tronto nelle Marche, amatrice ed Accumoli nel Lazio, solo per citare i centri che sono stati colpiti sia nel tessuto urbanistico, che nella popolazione: i morti ad oggi sono 294, bilancio purtroppo non ancora definitivo. Quel che è peggio è che, a distanza di oltre una settimana, lo sciame sismico non accenna a calmarsi.

Scosse fino a questa mattina

L'epicentro dei terremoti si sposta, ma continua ad assestarsi nell'Appennino Centrale: questa notte si sono registrate diverse scosse nel perugino, di intensità compresa tra i 3 e i 4 gradi.

Consultando la pagina dedicata dell'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) si può chiaramente vedere come tra Ascoli Piceno e Rieti si susseguano terremoti con profondità epicentrica ridotta. La loro intensità viene percepita maggiormente dalle persone perché in genere l'epicentro non è molto distante dalla superficie terrestre. La paura di chi vive in queste zone è elevata: molti, anche se non hanno subito lesioni evidenti alle loro abitazioni, semplicemente non ce la fanno a tornare tra quattro mura e preferiscono dormire in automobile.

Il futuro dopo il terremoto

In sede istituzionale ci si sta già muovendo per dare al più presto rifugi accoglienti a chi la casa l'ha perduta in via definitiva, ma ciò che maggiormente preoccupa i primi cittadini dei borghi colpiti è l'idea che i loro comuni si spopolino e non abbiano più nessuna speranza di rinascita.

Questi paesi infatti avevano già prima pochi abitanti, e vivevano prevalentemente di turismo. Cosa resta ora per chi decide di non andarsene? Il sindaco di Arquata del Tronto, Alessandro Petrucci, ha notato già l'esodo dei bambini, sfollati altrove dai loro genitori. Se i bambini se ne vanno definitivamente, per Arquata non ci sarà nessun futuro.

L'iniziativa di Repubblica

Ilquotidiano Repubblicaha deciso di raccontareper un anno alcune realtà selezionate dei comuni colpiti dal Terremoto, per evitare che i riflettori si spengano in modo definitivo e che la speranza di rinascita che queste popolazioni nutrono in fondo al cuore vada delusa. La ricchezza dell'Italia risiede nei piccoli borghi sparsi che hanno scritto la nostra storia e il nostro paesaggio: non dimentichiamocene.