Dopo il recupero delle 293 vittime, dei tanti feriti e dei numerosi animali bloccati da cumuli di macerie e detriti dovuti al terremoto del 24 agosto scorso nel centro Italia, in questi giorni si procede anche al recupero delle opere d'arte presenti nello storico Museo di Amatrice.

Si scava tra le macerie del Museo Civico

Anche il Museo Civico infatti - che è tra gli edifici presenti nella zona rossa di Amatrice - ha riportato ingenti danni. Molti di quelli che apparivano solidi muri sono crollati rovinosamente come fossero di carta pesta, a causa delle forti scosse che hanno colpito la cittadina e i borghi circostanti.

Sotto le pietre e la polvere del Museo Civico si trovano delle preziosissime opere d'arte che risalgono anche al 1500 d.c. - salve grazie a delle spesse teche di vetro che le contenevano - come "la Madonna con Bambino e San Giovannino" di Cola Filotesio, conosciuto con il nome di Cola di Amatrice.

Anche in questo caso sono le squadre dei Vigili del Fuoco ad occuparsi del recupero dell'ingente patrimonio artistico, che si estende anche ad altri monumenti storici della città, come ad esempio la chiesa di Sant'Emidio.

Una ricchezza storico-artistica incommensurabile quella che si sta cercando di recuperare tra dipinti, statue e affreschi. Giorgio Basile, uno dei Vigili del Fuoco che si sta occupando del recupero, dice in un'intervista al TG1 che: "Le opere d'arte sono state salvate dal Terremoto, ma sono ora messe in un edificio non in sicurezza".

Sottolineando come anche le possibili intemperie potrebbero danneggiare le opere salvate dal sisma.

Infatti, sebbene Amatrice sia mondialmente conosciuta per i suoi gustosi spaghetti, in passato lo era ancor più per la presenza - testimoniata da numerose opere d'arte - sul suo territorio di un importantissimo pittore del 1500, tale Cola Filotesio, che è stato vicino al Bramante e Raffaello.Opere che ora, insieme a tante altre, potrebbero rischiare nuovamente di essere distrutte perché allocate in edifici non sicuri.