Charlie Hebdo, il giornale satirico francese noto a tutti per l'attentato subito nel gennaio 2015, è nuovamente al centro della scena mediatica, in particolare nel nostro Paese. La testata ha voluto dire la sua sul terremoto che ha devastato recentemente il centro Italia con una vignetta che ha provocato un'ondata di sdegno ed indignazione collettiva. Nel mensile uscito il 31 diagosto, all'ultima pagina intitolata "Le altre possibili copertine", si trova la vignetta satirica, firmata dal disegnatore Felix, che ha scatenato il web e i social.

Terremoto all'italiana: penne al sugo di pomodoro, penne gratinate, lasagne

La vignetta vorrebbe interpretare in maniera "ironica" il sisma che ha colpito il nostro Paese rappresentando il sangue come un sugo di pomodoro, i feriti come "Penne al pomodoro" e "Penne gratinate" fino ai corpi sepolti sotto le macerie come una "lasagna". Per concludere l'irriverente vignetta è stata aggiunta una frase finale: "Non si sa se il Terremoto abbia urlato Allah U Akbar prima di colpire". Il web è insorto contro la testata francese,anche se alcunisostengonola testata vedendonella vignetta una criticaalla classe dirigente italiana e al modo di gestire le tragedie ed emergenze nazionali.

Dopo il 7 gennaio 2015 il web ha dimostrato grande solidarietà e rispetto per la testata satirica francese e per la libertà di stampa in generale: milioni di utenti hanno partecipato all'hashtag #JesuisCharlie , probabilmente il dramma che ha colpito l'Italia con quasi 300 morti e migliaia di sfollati non ha suscitato lo stesso rispetto agli occhi della testata satirica francese.

La satira, come la definisce il vignettista italiano Giorgio Forattini, è "una grande dimostrazione, la più alta espressione di libertà e democrazia" deve però conoscere i suoi limiti, in primis il rispetto della vita che forse non può essere superata così superficialmente. Uno dei più grandi uomini del secolo scorso disse " La mia libertà finisce dove comincia la vostra", l'Occidente è la patria delle libertà, che forse però, talvolta, rischiamo di abusare di tale diritto.