"Sono una mamma disperata, mia figlia Alessia ha 16 anni (...) Le ho sempre dato tutto, anche il superfluo per non avere problemi. (...) Per la seconda volta è stata bocciata a scuola, quando l'ho scoperto le ho sottratto il cellulare e tablet per punirla. In un attimo si è precipitata dalla cucina al salone, ha aperto la finestra e si è seduta a cavalcioni sul cornicione al sesto piano minacciandomi che se non le avessi restituito tutto si sarebbe buttata giù (...)"
Tutto ciò è stato raccontato a Forum, un programma su canale 5 condotto da Barbara Palombelli.
Una mamma racconta che da quando lei e il padre della ragazza si sono separati, ha cercato in tutti i modi di soddisfare qualsiasi richiesta di Alessia, per non fargli pesare molto questa separazione. Si è cominciata a rendere conto che la situazione stava precipitando quando si è accorta che la figlia non riusciva ad avere relazioni sociali se non tramite smartphone.A scuola aveva cominciato ad avere problemi in quanto non riusciva a relazionarsi con nessuno, non aveva amici, finché è stata bocciata per due anni consecutivi ed è proprio a questo punto che la mamma ha deciso di punirla togliendole tutto ciò che poteva distrarla dallo studio: cellulare e tablet. La reazione della ragazza è stata immediata: si è seduta a cavalcioni sul cornicione di una finestra al sesto piano ed ha minacciato la madre di buttarsi se non le avesse restituito tutto.
A tale minaccia la madre ha ovviamente restituito gli oggetti alla figlia temendo un gesto irreparabile.
La richiesta di aiuto
La donna ha chiesto aiuto a suo marito, chiedendogli di ospitare sua figlia in casa per un po' di tempo in quanto lei non si sentiva più idonea per far fronte a questa situazione. Il padre si è rifiutato, ritenendo l'ex moglie l'artefice di questa situazione, causata a suo parere dal tipo di educazione che ha dato ad Alessia.
A questo punto la madre della ragazza ha chiesto aiuto al giudice di Forum, chiedendole di poter aiutare sua figlia inserendola in un centro di recupero che la sappia indirizzare verso i veri valori della vita. Il Giudice ha acconsentito alla richiesta della madre, non ritenendo idonei né quest'ultima, né tanto meno il padre asvolgere il compito genitoriale, affidando così l'educazione della ragazza ad un pedagogista che la introduca in un percorso terapeutico.
Ospite in studio il Dottor David Martinelli, uno psichiatra del policlinico Gemelli di Roma, dove è stato istituito un centro pediatrico per la psicopatologia del web: "La reazione di Elvira - madre della ragazza - è stata una reazione istintiva, infatti come ha provato sulla sua pelle, ha ottenuto l'effetto contrario. Questo perchè quello che per noi è semplicemente un cellulare, per la ragazza potrebbe essere un cordone ombelicale con la realtà."
Quello di Alessia non è l'unico caso, infatti sono molti i giovani che sono ormai stregati dalla nuove tecnologie, che hanno invaso la nostra vita in modo irruento. Molti ragazzi/adulti si sono trovati investiti da questi nuovi media, senza aver a disposizione i giusti strumenti per farne un utilizzo corretto e responsabile. Sarà necessaria un'educazione alle nuove tecnologie? Un grande apporto potrebbe essere dato dalle istituzioni, che potrebbero fare da tramite, da filo conduttore tra la tecnologia e i suoi fruitori.