Shimon Peres era un uomo che per tutta la sua vita ha fatto della pace tra Israele e Palestina il suo unico punto di riferimento, colui che con l'amico ed avversario politico Yitzhak Rabin aveva dato vita nei primi anni '90 a quella che è ricordata come la stagione della speranza. Qualche settimana fa era stato colpito da un ictus che lo aveva già fatto cadere in uno stato di salute molto critico, che si è aggravato sensibilmente con il passare dei giorni, fino alla morte avvenuta la scorsa notte. Shimon Peres per il suo grande impegno, era stato insignito del Premio Nobel per la pace nel 1994.

Nonostante la famiglia avesse preferito comunicare il decesso dell'ex premier questa mattina, la notizia era circolata online già nel corso della notte.

Obama: 'Shimon Peres non aveva mai smesso di credere nella pace'

Il premier israeliano Benjamin Netanhyahu, per commemorare la morte di Shimon Peres, ha indetto una riunione di Governo a lui dedicata e, fin da questa mattina, sono tantissimi i messaggi di cordoglio da molte parti del mondo. Secondo fonti vicine alla famiglia di Shimon Peres tra i primi a fare le condoglianze sono stati il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e anche l'ex presidente Bill Clinton. Obama ha definito Peres "un caro amico" ed ha ricordato il suo impegno per la pace tra palestinesi ed israeliani.

"Non ha mai smesso di crederci nemmeno dopo la tragica notte di Tel Aviv che portò via Yitzhak Rabin", ha detto il leader della Casa Bianca.

Bill Clinton: 'Una benedizione per chi ama la pace'

L'ex presidente americano Bill Clinton nel 1993, insieme ad Yasser Arafat, Rabin e Peres, si rese protagonista di una lunga maratona di negoziati che si conclusero con gli accordi tra le due fazioni.

Lui che lo ha conosciuto da vicino e nei momenti più difficili del suo mandato politico, lo ha definito "una benedizione per tutti gli amanti della pace, un esempio da seguire se si vuole puntare alla fine delle ostilità, soprattutto per il grande e reale impegno profuso nella ricerca di un accordo. Quello che poteva porre fine per sempre alla lotta tra isaeliani e palestinesi".