La situazione ad Aleppo è tragica: 96 bambini morti e 223 feriti solo nell'ultima settimana. Questi dati, purtroppo, sono destinati ad aumentare a causa dei bombardamenti sempre più pesanti sulla città. La maggior parte delle attrezzature mediche e delle medicine sono andate perse e nella città sono rimasti solo 30 medici. A causa di queste carenze, spesso i bambini gravemente feriti e quindi con poche possibilità, vengono tristemente lasciati morire. In tutto questo si aggiunge un altro dramma, sempre grazie alle bombe cadute negli ultimi giornisu Aleppo, è andato distrutto l'impianto di distribuzione di acqua potabile.

La popolazione quindi, compresi i bambini, bevono da fonti inquinate e non sicure a rischio di epidemie e di malattie legate all’acqua.

I tristi dati dell'UNICEF

Secondo il rappresentante Unicef in Siria dall'inizio del conflitto iminori uccisi sono oltrei15 mila mentre 50 milioni sono in fuga. I dati parlano chiaro, questa guerra non guarda in faccia nessuno e non è esagerato usare la parola genocidio. I più fortunati (anche se di fortunato non c'è nulla in tutto questo), sono in fuga nella speranza di un futuro migliore e una vita più sicura. Dei 50 milioni di minori scappati, 17 milioni sono restati sfollati, spesso senza genitori nelle zone di conflitto.Il dato più drammatico arriva dai bambini siriani e afghani in fuga senza documenti e spariti nel nulla, che raggiungono circa il 45%.

Nessuno sa effettivamente dove sono finiti molti bambini e adolescenti in fuga, alcuni parlano di lavoro minorile, altri di prostituzione ma non si hanno notizie certe.

Bombe ovunque, nel tutti contro tutti non si fanno sconti

Questi dati sono figli del conflitto in atto in Siria che coinvolge la coalizione Usa, l'esercito siriano, la Russia, i ribelli moderati e infine lo Stato Islamico.

In tutto questo casino il numero di civili uccisi cresce sempre più. Oltre a cercare le varie responsabilità per questo scempio bisogna trovare un accordo che metta fine a questa violenza inaudita. Le uniche parole di pace sono arrivate da Papa Bergoglio ma la strada verso la fine della guerra in Siria è ancora lunga.