Le tanto discusse vignette di Charlie Hebdo sul Terremoto che ha sconvolto l’Italia centrale avranno uno strascico giudiziario. È notizia di oggi, infatti, che il comune di Amatrice, assistito dall’avvocato Mario Cicchetti, ha depositato una denuncia-querela per diffamazione aggravata in relazione proprio alle vignette pubblicate tra fine agosto e i primi di settembre dal giornale satirico francese.

L'atto depositato in procura a Rieti

L’atto è stato depositato questa mattina presso la procura del tribunale di Rieti. La questione, quindi, non finisce sotto la montagna di polemiche scaturite dalla scelta di Charlie Hebdo di pubblicare quelle vignette, che la maggior parte degli italiani ha considerato offensive, ma avrà probabilmente un seguito giudiziario.

Una valanga di critiche, cui seguirono anche le scuse formali della Francia attraverso la sua ambasciata a Roma che con una nota ufficiale aveva immediatamente chiarito che il disegno pubblicato da Charlie Hebdo non rappresentasse assolutamente la posizione della Francia, definendo il terremoto che ha colpito l’Italia un’immensa tragedia. Non solo, lo stesso Charlie Hebdo per spiegare la propria posizione divulgò una seconda vignetta, che in qualche modo alimentò le proteste anziché attenuarle.

Si riaccendono i riflettori sul ruolo della satira

La notizia di oggi non potrà che riaccendere i riflettori non solo sulle due vignette in questione, che di satirico sembrano avere ben poco, ma anche sul ruolo della satira e sui suoi limiti.

In nome della libertà di satira si può tutto? Anche calpestare i forti sentimenti di un intero popolo ferito da una tragedia immane, nella quale hanno perso la vita e sono rimasti feriti centinaia di nostri connazionali? In tantissimi, vista l’entità delle proteste anche sul web, probabilmente ritengono che ci sia un limite invalicabile. Resta il fatto che questa materia, se la denuncia-querela avrà un seguito, non resterà più circoscritta al solo campo delle opinioni di ognuno di noi, ma verrà trattata in punta di diritto.